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Reddito di cittadinanza: come funziona?

31 Gennaio 2019 di Noemi Secci Lascia un commento

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Nuovo sussidio contro la povertà: a quanto ammonta, chi ne ha diritto, come si richiede.

È finalmente operativo il reddito di cittadinanza: si tratta di un nuovo sussidio finalizzato a sostenere le famiglie in situazione di bisogno economico. Il sussidio, per il 2019, ammonta sino a un massimo di 780 euro al mese, in caso di nucleo familiare con un solo componente (cioè se il richiedente è single), ed è maggiorato per ogni componente aggiuntivo, fino al 210%.

Ottenere il sussidio, però, non è semplice: sono infatti richiesti requisiti economici e patrimoniali abbastanza severi: ad esempio, non è possibile possedere auto di cilindrata superiore a 1600 CC, o immatricolate nei 6 mesi prima della domanda. Inoltre, il patrimonio mobiliare ed immobiliare della famiglia deve risultare piuttosto esiguo.

Una volta ottenuto il sussidio, poi, ci si deve impegnare nelle attività di ricerca di lavoro, formazione e riqualificazione, nonché in progetti a favore del proprio Comune di residenza. Chi non rispetta gli obblighi, decade dal sussidio per lungo tempo.

Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto sul reddito di cittadinanza: come funziona, a quanto ammonta, a chi spetta e come richiederlo.

 A chi spetta il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza spetta a chi possiede i seguenti requisiti:

  • si trova in stato di disoccupazione (cioè ha perso il posto involontariamente: chi presenta le dimissioni è escluso dal reddito per un anno) o risulta inoccupato (cioè non ha mai lavorato);
  • non è detenuto o ricoverato in una struttura a carico dello Stato;
  • è in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, o è familiare di un titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o cittadino di un Paese terzo in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • è residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo;
  • è in possesso di una dichiarazione Isee in corso di validità e possiede un indicatore Isee inferiore a 9.360 euro (si tratta dell’indicatore della situazione economica equivalente, in pratica è un indice che misura la ricchezza della famiglia);
  • possiede un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro, o a 7.560 euro, se ha compiuto i 67 anni (in questo caso ha diritto alla pensione di cittadinanza); l’importo è elevato sino a 9.360 euro per chi paga l’affitto ed aumenta se il nucleo familiare ha più componenti, in base alla scala di equivalenza;
  • il suo nucleo familiare possiede, oltre alla casa di abitazione, un patrimonio immobiliare di valore non superiore a 30mila euro;
  • il suo nucleo familiare possiede un patrimonio mobiliare (conti, carte prepagate, titoli, libretti, partecipazioni…) non superiore a 6mila euro; la soglia è incrementata di 2mila euro per ogni componente della famiglia successivo al primo, fino ad un massimo di 10 mila euro, incrementati di ulteriori mille euro per ogni figlio successivo al secondo; i massimali sono ulteriormente incrementati di 5mila euro per ogni familiare con disabilità;
  • nessun componente del suo nucleo familiare possiede autoveicoli immatricolati da meno di 6 mesi, o con cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 2 anni precedenti, navi o imbarcazioni da diporto; sono esclusi i veicoli per disabili.

A quanto ammonta il reddito di cittadinanza?

L’importo del reddito di cittadinanza è composto da due quote:

  • la prima quota, che integra il reddito familiare, ammonta al massimo a 500 euro al mese (630 euro al mese nel caso di pensione di cittadinanza) per il singolo componente; in presenza di più componenti si può arrivare al massimo a 1.050 euro al mese;
  • la seconda quota, che integra ugualmente il reddito familiare, è riconosciuta alle famiglie che pagano l’affitto dell’abitazione, ed è pari al canone annuo previsto dal contratto di affitto, sino a un massimo di 280 euro al mese (150 euro al mese per chi percepisce la pensione di cittadinanza);

Per le famiglie che hanno stipulato un mutuo per l’acquisto dell’abitazione, la seconda quota è pari alla rata del mutuo, fino a un massimo di 150 euro al mese.

Che cosa si deve fare per ottenere il reddito di cittadinanza?

Per ottenere il reddito di cittadinanza, è necessario che tutti componenti del nucleo familiare sottoscrivano il patto per il lavoro, un progetto personalizzato contenente diverse attività finalizzate alla reintroduzione nel mercato dell’impiego.

Sono esonerati dal rispetto del patto coloro che già lavorano, i disabili beneficiari della legge sul collocamento mirato (legge 68/1999), gli over 67 e gli studenti. Possono essere inoltre esonerati i disabili non rientranti nella legge sul collocamento mirato e coloro che hanno carichi di cura (ossia che assistono disabili gravi o minori di tre anni).

Se le problematiche del nucleo familiare sono complesse e non sono da ricondurre alla sola assenza di lavoro, i componenti della famiglia devono firmare il patto per l’inclusione sociale.

Che cosa prevede il patto per il lavoro?

Il patto per il lavoro prevede le seguenti attività:

  • registrarsi su un’apposita piattaforma digitale per la ricerca attiva di lavoro, e consultarla quotidianamente;
  • svolgere attività di ricerca attiva di lavoro, secondo le modalità definite nel patto;
  • accettare di essere avviato ai corsi di formazione o riqualificazione professionale, o ai progetti per favorire l’auto-imprenditorialità, secondo le modalità individuate nel patto;
  • sostenere i colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione, su indicazione dei servizi competenti;
  • accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue; in caso di fruizione del beneficio da oltre 12 mesi o di rinnovo, deve essere accettata, a pena di decadenza dal beneficio, la prima offerta utile di lavoro congrua, ovunque nel territorio italiano;
  • partecipare a progetti a favore del proprio comune di residenza: per le attività prestate in questi progetti non si riceve alcuna retribuzione.

Come si chiede il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto alle Poste, anche telematicamente, oppure tramite CAF.

In base a quanto reso noto, le domande potranno iniziare ad essere inviate dal 5 marzo 2019, ed i primi sussidi inizieranno ad arrivare dal 27 aprile 2019.

Sarà predisposto dall’Inps un apposito modulo per la richiesta del reddito: l’istituto, poi, attraverso le banche dati a disposizione, verificherà la veridicità di quanto dichiarato in merito al diritto al sussidio. Anche i comuni effettueranno delle verifiche specifiche.

Come funziona il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto attraverso una carta acquisti, la carta Rdc, ossia una sorta di bancomat, che funzionerà in modo simile alla social card e alla carta Rei.

Sarà possibile utilizzare la carta per gli acquisti dei generi di prima necessità e per il pagamento delle utenze. Inoltre, sarà possibile prelevare in contanti sino a 100 euro al mese (per i nuclei familiari con più componenti, questo valore è da moltiplicare per la scala di equivalenza: si potrà arrivare a un massimo di 210 euro al mese), ed inviare bonifici per il pagamento dell’affitto e del mutuo.

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Categoria: Risparmi e Fisco
Tag: carta rdc/ reddito di cittadinanza

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