Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Cos’è e a chi spetta l’assegno per famiglie numerose
L’assegno per il nucleo famigliare con tre figli minori è un’integrazione del reddito concesso dai Comuni e finanziato dall’INPS.
Le famiglie a cui è destinato questo bonus devono dimostrare, mediante l‘indicatore ISE (Indicatore della Situazione Economica dato dalla somma dei redditi e del 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare), di avere determinati limiti patrimoniali e di reddito. Il valore dell’indicatore, mentre si scrive, è in fase di aggiornamento, bisognerà dunque capire in fase di determinazione dell’indicatore ISE se si rientra o meno nell’agevolazione.
Il nucleo famigliare deve essere composto da almeno un genitore e tre figli minori di 18 anni, e i componenti devono essere iscritti tutti nel medesimo stato di famiglia.
Domanda e scadenze
La domanda va presentata presso il Comune di residenza del richiedente, quindi del genitore, e la scadenza è il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui si maturano i requisiti.
In sostanza, se il mio terzo figlio è nato nel 2014, oppure il mio reddito è sceso sotto la soglia limite sempre quest’anno, potrò fare domanda entro il 31 gennaio 2015.
Alla domanda deve essere allegata la DSU, dichiarazione sostitutiva unica, contente:
- dichiarazione dei redditi o Cud dei componenti del nucleo famigliare;
- visure immobili posseduti;
- documentazione relative a conti correnti, libretti di risparmio e qualsiasi altro investimento mobiliare.
Ovviamente saranno necessari i documenti di identità e i codici fiscali di tutti i membri del nucleo famigliare. Inoltre consigliamo di contattare il Comune di residenza per ottenere l’elenco completo della documentazione da produrre.
Trattamento economico
L’importo massimo si aggira nell’intorno dei 140 euro, per un massimo di 13 mensilità, ma la cifra è soggetta a rivalutazione annuale sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
Ovviamente l’assegno sarà inferiore al massimo a seconda del valore ISE dichiarato nella domanda.
Le somme sono a carico dell’INPS che le versa in due rate semestrali posticipate e non vanno poi inserite in dichiarazioni dei redditi poiché non costituiscono reddito imponibile, insomma sono esenti dalle tasse.
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