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Voucher baby-sitter e asili nido: sostegno economico per le mamme lavoratrici

25 Agosto 2014 di Michela Calculli Lascia un commento

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[bonus economico asilo e baby sitter]
La legge 92/2012 ha introdotto in Italia, per il periodo 2013-2015, la possibilità per la mamme che lavorano, di richiedere un voucher per i servizi di baby sitting o un contributo per la retta degli asili nido pubblici o privati. Il contributo spetta alle mamme che, terminata la maternità obbligatoria, rinuncino a parte del congedo parentale, o maternità facoltativa. L’aiuto economico è valido per un massimo di sei mesi. Vediamo i dettagli.

Chi ne ha diritto?

Possono accedere al beneficio:

  • le lavoratrici dipendenti;
  • le lavoratrici iscritte alla gestione separata che, al momento della domanda, siano ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità, e non abbiano fruito ancora di tutto o parte del periodo di congedo parentale;
  • le gestanti, sempre iscritte alla gestione separata, la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.

È possibile ottenere il contributo anche per più figli, nel caso di gravidanze plurime, presentando una domanda per ciascun figlio.
Tutte le altre lavoratrici sono escluse dal beneficio.

Trattamento economico

Come già anticipato si tratta di un aiuto economico in due diverse forme, alternative tra loro:

  • contributo per far fronte alle rette degli asili nido pubblici o privati accreditati;
  • voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

Il contributo ammonta a 300 euro al mese per un massimo di sei mesi per le lavoratrici dipendenti e tre mesi per quelle iscritte alla gestione separata. Le lavoratrici dovranno rinunciare al congedo parentale per l’intero periodo ammesso al contributo.

Per quanto concerne gli asili nido, il contributo viene erogato direttamente alla struttura scelta dalla madre per il piccolo fino ad un massimo appunto di 300 euro al mese. In sostanza se la retta è inferiore a 300 euro, ad esempio 150, l’importo a carico dello Stato sarà appunto 150 euro. Nel caso in cui la retta sia superiore ai 300 euro, la famiglia dovrà farsi carico della differenza.

Attenzione: il contributo sarà garantito esclusivamente se l’asilo nido sarà presente nell’elenco che l’INPS stila annualmente sulla base delle adesioni delle strutture stesse al bando di partecipazione.

Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato attraverso il sistema di buoni lavoro. L’IINPS dunque erogherà 300 euro in voucher, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice.

Come fare la domanda?

L’INPS pubblica annualmente un bando, quello per il 2014 non è ancora stato pubblicato e potrebbe contenere una sorpresa: il passaggio del contributo da 300 a 600 euro. Nel bando saranno contenuti tempi e modalità di presentazione della domanda

La domanda può essere inoltrata esclusivamente online sul sito dell’INPS, utilizzando il PIN “dispositivo”, che va richiesto anch’esso sul sito dell’Istituto.

Nella domanda bisogna indicare:

  • a quale dei due benefici intende accedere;
  • l’asilo nido per cui si chiede il contributo;
  • il numero di mesi per cui si richiede il contributo;
  • la rinuncia alla fruizione del corrispondente numero di mesi di congedo parentale;
  • di aver presentato dichiarazione ISEE valida.

Le mamme rinunciano di fatto al congedo parentale dal momento in cui viene inoltrata la domanda. Potranno ottenere nuovamente il congedo soltanto se non ammesse al contributo o in caso di rinuncia dello stesso.
Per gli approfondimenti e gli aggiornamenti vi consigliamo di consultare il sito dell’INPS.

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Categoria: Arrivare alla fine del mese/ Figli e Risparmio

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