Un Superbonus 110% per il rilancio dell’edilizia, Ecobonus e Sismabonus potenziati con il Decreto Rilancio e confermati con la Legge di Bilancio 2021. Vediamo come funziona e quali sono i lavori agevolati.
Superbonus 110%: ecobonus potenziato
Il Decreto Rilancio ha introdotto il potenziamento delle agevolazioni già previste dal nostro ordinamento, relative agli interventi sugli immobili volti al miglioramento dell’efficienza energetica.
L’Ecobonus 2020 è una misura già presente nel nostro ordinamento, con detrazioni fiscali che possono arrivare all’85%. Ma il Decreto Rilancio, per rilanciare l’edilizia ha potenziato la misura.
Dunque le detrazioni, con il Decreto Rilancio, sono salite al 110% per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021. Inoltre, la Legge di Bilancio 2021 ha prorogato la possibilità di accedere alle detrazioni fino al 30 giugno 2022 e, per gli edifici o condomìni che al 30 giugno 2022 avranno concluso il 60% dei lavori, fino al 31 dicembre 2022.
In breve questo significa che per determinati interventi è possibile recuperare l’intera cifra spesa più il 10%.
Chi ha diritto all’Ecobonus 110%?
L’Ecobonus 110% (o Superbonus) riguarda gli edifici con un impianto di riscaldamento preesistente. Sono esclusi gli edifici di nuova costruzione e quelli di categoria catastale A/1, A/8 e A/9 (cioè le abitazioni di lusso).
Hanno diritto alle detrazioni dell’Ecobonus 110%:
- persone fisiche che posseggono o detengono l’immobile a qualsiasi titolo (quindi proprietari e nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento – usufrutto, uso, abitazione o superficie – e anche locatari o comodatari, con il consenso del proprietario) al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni, per un massimo di due unità immobiliari, oltre la detrazione riconosciuta per interventi su parti comuni di condomìni;
- condomìni;
- IACP, ovvero gli istituti autonomi di case popolari;
- associazioni e società sportive dilettantistiche, solo per le unità immobiliari adibite a spogliatoi.
Anche il coniuge o il convivente del proprietario dell’immobile su cui si effettuano i lavori possono usufruire del Superbonus se sostengono personalmente la spesa.
Quali sono le spese che danno accesso all’Ecobonus 110%?
Il Decreto Rilancio ha previsto la possibilità di richiedere l’Ecobonus 110% anche per lavori che hanno una percentuale di detrazione più bassa (interventi trainati), a patto che vengano eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi definiti trainanti, cioè:
- Isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici: si tratta in pratica della coibentazione dell’edificio con cappotto termico (che copra almeno il 25% della superficie disperdente).
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria: in pratica si tratta della sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con impianti più prestanti o a pompa di calore.
- Interventi antisismici, cioè tutti gli interventi già previsti dal cosiddetto Sismabonus.
I lavori trainati, cioè gli ulteriori interventi che rientrano nel Superbonus al 110% solo se eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi precedentemente elencati, sono:
- lavori di efficientamento energetico rientranti nell’Ecobonus, nei limiti di spesa previsti dalla legge per ciascun intervento (ad esempio, sostituzione di infissi e serramenti, schermature solari, installazione di impianti fotovoltaici, ecc.);
- installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Come si ottiene l’Ecobonus?
Chi sostiene queste spese, può scegliere tra diverse alternative per il recupero degli importi:
- detrazione del 110% in dichiarazione dei redditi, suddivisa in 5 rate annuali in quote costanti per i lavori eseguiti entro il 31 dicembre del 2021. Per le spese sostenute nel 2022 la ripartizione è invece in 4 quote annuali di pari importo. La detrazione massima annua che il contribuente può ottenere è pari all’imposta annua che dovrebbe versare.
- sconto sulla fattura del fornitore dei lavori, quindi con un esborso pari a zero (sarà poi il fornitore a recuperare la cifra utilizzandola come credito di imposta o cedendo a terzi il credito stesso);
- trasformazione del Superbonus in credito d’imposta con la possibilità di cederlo a terzi, inclusi gli istituti di credito.
Documenti necessari per ottenere il Superbonus
Il Superbonus ha tra i suoi obiettivi anche quello di aumentare l’efficienza energetica degli edifici. Per questo gli interventi devono di fatto portare l’immobile ad un salto di due classi energetiche, o comunque alla classe energetica più alta.
Per attestare il miglioramento della classe energetica è richiesto il certificato APE (attestato di prestazione energetica) che deve essere redatto da un tecnico abilitato, prima e dopo i lavori.
Inoltre, qualora si voglia usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito, è necessario ottenere:
- asseverazione del tecnico, cioè l’attestazione dei requisiti tecnici necessari e della congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi di cui si chiede l’agevolazione. Il tecnico deve trasmettere l’asseverazione per via telematica all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico), la quale svolge a campione i controlli sulle asseverazioni pervenute.
- visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che viene rilasciato dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) e dai CAF. Tali soggetti devono trasmettere la comunicazione dell’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura all’Agenzia delle Entrate, che effettua gli opportuni controlli.
In caso di inadempienze e violazioni si può incorrere in sanzioni, oltre a perdere il diritto alle detrazioni.
Sismabonus 110%
Il Superbonus 110% riguarda anche gli interventi che mirano a ridurre il rischio sismico degli immobili. Il cosiddetto Sismabonus.
Tempi e modalità di recupero delle spese sono identici a quelli previsti per l’Ecobonus, mentre i lavori che danno diritto al beneficio sono i seguenti:
- riduzione del rischio sismico con passaggio ad almeno una classe inferiore;
- lavori realizzati nelle parti comuni degli edifici tramite demolizione e ricostruzione dell’intero immobile;
- lavori su immobili siti nei Comuni collocati nelle zone a rischio 1, 2 o 3.
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