Vediamo come funziona e come si richiede il sismabonus, detrazione fiscale che spetta a chi esegue lavori sugli immobili che ne riducono il rischio sismico.
Che cos’è il Sismabonus?
Il Sismabonus è la detrazione IRPEF o IRES che spetta ai contribuenti, sia privati che società, che effettuano lavori per mettere in sicurezza le proprie case e gli edifici adibiti all’attività produttiva in zone a rischio sismico di fascia 1, 2 e 3.
Il Sismabonus ha subito diverse modifiche nel corso degli anni. La Legge di Bilancio 2017 prevedeva, per le spese relative a specifici interventi antisismici sugli edifici, una detrazione tra il 50% e l’85% (a seconda della tipologia di intervento e di immobili su cui intervenire).
Sintetizzando era possibile usufruire delle seguenti detrazioni:
- 50% per interventi antisismici che non comportano miglioramenti di classe;
- 70% per interventi antisismici che migliorano una classe di rischio (75% in caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali);
- 80% per interventi antisismici che migliorano due classi di rischio, (85% in caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali).
In sostanza, più si migliorava la sicurezza dell’edificio dal punto di vista strutturale e antisismico e più era alto il beneficio.
Il Decreto Rilancio ha potenziato le agevolazioni sugli stessi interventi previsti dal Sismabonus effettuati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, portando le detrazioni fiscali al 110%. Successivamente, la Legge di Bilancio 2021 ha prorogato la possibilità di accedere alle detrazioni fino al 30 giugno 2022 (e fino al 31 dicembre 2022, qualora al 30 giugno 2022 si siano conclusi il 60% dei lavori).
Quali sono gli interventi che rientrano nel Sismabonus 110%?
Allo stato attuale, gli interventi del Sismabonus rientrano tra quelli trainanti del Superbonus 110%, e sono quindi sottoposti alla stessa regolamentazione prevista per quest’ultimo. In sostanza, è possibile usufruire della detrazione del 110%, a prescindere dall’entità del miglioramento apportato all’immobile, sulle spese per lavori che riguardano:
- adozione di misure antisismiche ed esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali;
- interventi di riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una o due classi di rischio inferiori;
- demolizione e ricostruzione di interi edifici, allo scopo di ridurne il rischio sismico, anche con variazione volumetrica rispetto all’edificio preesistente (se le norme urbanistiche vigenti consentono tale aumento).
Chi può usufruire del Sismabonus 110%?
La platea di beneficiari è molto vasta, infatti possono accedere alle detrazioni:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- locatari in affitto o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali per gli immobili adibiti ad attività produttive;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati;
- imprese familiari;
- familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
- coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- componente dell’unione civile;
- convivente del proprietario dell’immobile.
Quali immobili rientrano nelle detrazioni del Sismabonus 110%?
Le detrazioni del 110% riguardano le seguenti costruzioni situate nelle zone sismiche 1, 2 e 3:
- abitazioni (prima e seconda casa);
- unità immobiliari adibite ad attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali;
- parti comuni condominiali.
Sismabonus 110%: quali sono le spese detraibili?
Tra le spese detraibili abbiamo:
- fornitura di beni e la prestazione di servizi legati agli interventi da effettuare: si tratta, in pratica, dei costi per i materiali impiegati e per la manodopera dell’impresa che effettua i lavori;
- onorari dei professionisti (ingegnere, architetto, geometra), ovvero il compenso per le figure professionali che devono verificare lo stato dell’immobile, progettare, dirigere, collaudare i lavori e fornire le asseverazioni necessarie per ottenere le detrazioni;
- diritti di segreteria, bolli e oneri di urbanizzazione.
Detrazione fiscale, sconto in fattura e cessione del credito
La detrazione spetta per un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, da moltiplicare per il numero di immobili in caso di lavori in condominio.
Le modalità per usufruire delle detrazioni sono:
- detrazione fiscale: la detrazione viene divisa in 5 rate annuali di pari importo per i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2021, mentre le rate annuali diventano 4 per i lavori eseguiti nel 2022. Ovviamente il contribuente può detrarre al massimo ciò che dovrebbe versare ogni anno. La parte eventualmente eccedente non può essere recuperata.
- sconto in fattura: in pratica le spese vengono anticipate dall’impresa o dai fornitori dei materiali che ricevono in cambio la cessione del credito relativo al Sismabonus. A loro volta, questi potranno utilizzare il credito come detrazione fiscale oppure possono cederlo agli istituti bancari o agli intermediari finanziari.
- cessione del credito ad imprese o istituti bancari: il credito viene ceduto dal contribuente direttamente ad un istituto bancario o ad un intermediario finanziario.
In sostanza, lo sconto in fattura e la cessione del credito sono due alternative molto vantaggiose per coloro che difficilmente possono recuperare la somma con la detrazione fiscale, perché versano poche tasse o perché non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi.
Se però si sceglie di usufruire dello sconto in fattura o di cedere il credito è necessario trasmettere un’apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate. Nella richiesta vengono indicati i dati dell’impresa o della banca a cui si cede il credito, l’importo ceduto e l’accettazione da parte del cessionario. Se manca questa comunicazione o non c’è l’accettazione la cessione del credito è inefficace.
Acquisto di immobili con Sismabonus 110%
È prevista la possibilità di usufruire del Sismabonus 110% anche nel caso di acquisto di case antisismiche, a condizione che l’acquisto venga effettuato entro i 18 mesi dall’ultimazione dei lavori.
È bene sottolineare che:
- tale detrazione spetta solo a persone fisiche che agiscono al di fuori dell’esercizio di impresa, arte o professione;
- la detrazione spetta nel limite di 96.000 euro.
Sismabonus 110%: quali documenti sono necessari?
Per accedere alle detrazioni è necessario fornire una vasta documentazione che comprende:
- abilitazioni amministrative e dell’ASL per effettuare gli interventi, con l’indicazione della data di inizio dei lavori;
- asseverazione dei tecnici, cioè l’attestazione dei requisiti tecnici degli interventi e della congruità delle spese sostenute in base ai lavori effettuati, da inoltrare all’ENEA;
- asseverazione della classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato;
- attestazione di conformità degli interventi eseguiti al progetto depositato e asseverato dal tecnico;
fatture e ricevute fiscali relative agli interventi effettuati; - bonifici bancari o postali contenenti causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e del soggetto a favore del quale è stato effettuato il pagamento;
- autocertificazione attestante che l’ammontare delle spese per le quali si calcola la detrazione non eccede il limite massimo ammissibile;
- dichiarazione dell’amministratore del condominio relativamente agli adempimenti previsti dalla legge a suo carico;
- visto di conformità dei dati relativi alla documentazione da inoltrare, a cura dei soggetti abilitati, all’Agenzia delle Entrate nel caso di cessione del credito o di sconto in fattura.
Vista l’ampia documentazione da produrre, è essenziale scegliere con cura i professionisti che dovranno valutare ed asseverare tutti i lavori. Si ricorda infatti che sono previste sanzioni sia a carico dei tecnici per le dichiarazioni e asseverazioni non veritiere, sia per il contribuente che, oltre alla perdita dei benefici, rischia il recupero dell’importo della detrazione maggiorato di interessi.
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