Tra i bonus legati alla casa, abbiamo l’ecobonus 2020. Una detrazione fiscale legata ai lavoro in casa finalizzati al risparmio energetico.
Cos’è l’ecobonus 2020?
L’ecobonus 2020 o bonus risparmio energetico è un’agevolazione fiscale destinata ai contribuenti che fanno lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
In questi casi è possibile detrarre parte delle spese sostenute dalle imposte che andrebbero versate allo Stato.
Condizione indispensabile per ottenere l’agevolazione è che gli interventi riguardino immobili esistenti. Dunque non riguarda gli edifici di nuova costruzione.
L’agevolazione può essere richiesta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2020.
Chi ha diritto all’ecobonus 2020?
Il bonus riguarda contribuenti, residenti e non residenti, che abbiano il possesso dell’immobile, dunque:
- proprietari delle singole unità immobiliari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- soci di cooperative divise e indivise;
- condòmini (nel caso di lavori sulle parti comuni condominiali);
- inquilini;
- comodatari.
Si ha diritto alla detrazione anche nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da:
- familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
- convivente more uxorio (cioè il compagno o la compagna di chi ha il possesso dell’immobile).
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Quali sono i vantaggi del bonus risparmio energetico?
A seconda delle caratteristiche dell’intervento, è possibile ottenere una detrazione compresa tra il 50% e l’85% dell’importo spese.
Le spese ammesse in detrazione comprendono:
- costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico;
- costi per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso;
- spese per ottenere la certificazione energetica richiesta.
Quali sono gli interventi che danno diritto all’ecobonus?
La detrazione IRPEF è riconosciuta per interventi di:
- riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
- miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti e finestre, comprensive di infissi);
installazione di pannelli solari; - sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
- acquisto e posa in opera di schermature solari;
- acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative;
- acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
- acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.
Le detrazioni, che devono essere suddivise in 10 rate annuali dello stesso importo, variano a seconda che l’intervento riguardi:
- una singola unità immobiliare;
- gli edifici condominiali;
- l’anno in cui è stato effettuato.
Quali sono le spese per cui spetta la detrazione del 50%?
Dal 1° gennaio 2018 la detrazione è pari al 50% per le seguenti spese:
- acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto (se oltre a essere in classe A sono anche dotati di sistemi di termoregolazione evoluti è riconosciuta la detrazione più elevata del 65%.);
- acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
Per le altre spese la detrazione concessa è pari al 65%.
Quali sono i limiti di spesa per l’applicazione dell’ecobonus?
Il limite massimo differisce a seconda dei lavori svolti e sono i seguenti:
- 100.000 euro per la riqualificazione energetica;
- 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio;
- 30.000 euro per sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia;
- 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda.
Ecobonus per interventi condominiali
Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali o che riguardino tutti gli appartamenti del condominio, valgono regole diverse.
Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, per questi interventi si possono usufruire detrazioni più elevate, del 70 o del 75%, quando si conseguono determinati indici di prestazione energetica.
Il tetto massimo di spesa su cui si può applicare la detrazione è pari a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Nel caso di condomini che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, e per interventi finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico oltre che alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più elevata:
- 80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore;
- 85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
Il tetto massimo di spesa su cui si può applicare la detrazione è pari a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Quali sono gli adempimenti richiesti per ottenere l’ecobonus?
Per ottenere la detrazione per il risparmio energetico, occorre:
- pagare le spese tramite specifico bonifico bancario, da richiedere alla propria banca poiché occorre indicare delle causali ben precise;
- asseverazione dell’intervento a firma di un tecnico che verifichi la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti dalla legge;
- trasmissione della pratica all’Enea, entro 90 giorni dal termine dei lavori di riqualificazione energetica, in modalità telematica attraverso il sito Enea.
I documenti elencati vanno poi consegnati al commercialista o al CAF, a chi insomma si occupa di compilare e presentare la dichiarazione dei redditi.
Farida dice
Grazie per questa informazione molto utile!