Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo 2022 il testo del cosiddetto Decreto Energia, varato dal Consiglio dei Ministri per contrastare l’improvvisa e preoccupante impennata dei costi delle forniture elettriche, del gas e dei carburanti.
Gli effetti della guerra in Ucraina non hanno tardato a farsi sentire anche da un punto di vista economico con rincari sulle forniture che pesano enormemente non solo sulla spesa dei singoli nuclei familiari, ma anche sulle aziende.
È stato studiato infatti un pacchetto emergenziale di aiuti, che va ad affiancare sostegni già presenti e già in atto. La straordinarietà della situazione ha reso necessaria la messa in atto di azioni a tutela dei cittadini e delle aziende rendendo quindi necessarie manovre relative a:
- taglio delle accise
- bonus benzina
- rateizzazione bollette imprese
- prelievo sugli extra profitti.
Taglio accise sui carburanti
Sia il costo della benzina sia il costo del gasolio sono lievitati in pochissimo tempo in maniera impressionante a causa del conflitto che vede coinvolte Russia ed Ucraina. Tanto preoccupate è stato il rincaro che si è reso necessario mettere in atto un piano per limitare la crescita del prezzo dei carburanti e per tutelare i singoli cittadini ed i trasporti in generale.
Per un mese, quindi fino alla fine di aprile 2022 è previsto un taglio delle accise su benzina e gasolio di 25 centesimi di euro a litro. Calcolando poi anche l’IVA, l’importo decurtato a litro sarà di 30,5 centesimi di euro a litro. Per il Gpl il taglio sulle accise è di circa 8,5 centesimi, IVA esclusa.
Il decreto prevede inoltre una supervisione fino a fine anno sulle aliquote di questi tributi, permettendo così di poterle rideterminare semplicemente con un provvedimento ministeriale senza cosi dover incorrere per forza in un nuovo decreto legge.
Bonus benzina: cos’è e a chi spetta
Un altro punto del provvedimento volto ad arginare l’aumento del costo dei carburanti è la messa a disposizione da parte delle imprese fino a fine anno, per tutti i lavoratori dipendenti privati, di un bonus benzina di 200 euro, che non concorre alla formazione di reddito e che affianca quelli già attualmente presenti in ambito di welfare aziendale, come previsto dall’art. 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Il welfare aziendale è un sostegno aggiuntivo sotto forma di buoni, interamente deducibili dalle aziende inteso per i dipendenti come beneficio marginale, che non concorre alla formazione del reddito. L’attuale esenzione esistente in materia di welfare aziendale in merito ai buoni carburante prevede un importo di 258, 23 euro. Il bonus benzina del decreto energia si affianca quindi a quello già esistente, raggiungendo l’importo massimo di 458,23 euro.
Bonus sociale e rateizzazione delle bollette per le imprese
Il decreto ha lo scopo di arginare gli effetti economici causati dall’aumento dei prezzi dovuti dalla crisi russo-ucraina:
- tutelando i nuclei familiari stabilendo l’aumento del limite ISEE da 8000 a 12000 euro per accedere al bonus sociale;
- permettendo un’eventuale rateizzazione dell’importo delle bollette per tutte le aziende sul territorio italiano che sono clienti finali di energia elettrica e gas naturale.
Per queste realtà, il decreto prevede la possibilità di rateizzare fino ad un massimi di 24 mesi con garanzia SACE (Sigla di Servizi Assicurativi del Commercio Estero), gli importi dovuti per i consumi energetici relativi ai mesi di maggio e giugno 2022. Le garanzie citate poco prima, servono per garantire e sostenere le esigenze di liquidità dei piani di rateizzazione che sono stati concessi dai vari fornitori di energia elettrica e gas naturale e sono attuabili tramite banche, soggetti che risultino abilitati all’esercizio del credito e istituzioni finanziarie sia nazionali sia internazionali.
Sono stati pensati anche aiuti, dando inizio ad un credito di imposta pari al 20% per l’acquisto del carburante, per tutte le aziende di pesca, dell’acquacoltura e del settore agricolo, utilizzato nel primo trimestre del 2022.
Prelievo sugli extra profitti
Nel decreto viene segnalata, come contromisura al caro prezzi di gas, luce e carburanti , il prelievo sugli extra profitti che permetterebbe cosi di mettere in atto misure che controbilancino gli aumenti attuali.
Cosa si intende per prelievo sugli extraprofitti?
Si tratta di un pacchetto di aiuti che non sono finanziati dal bilancio pubblico, come invece è avvenuto per provvedimenti precedenti. I nuovi provvedimenti adottati infatti sono finanziati dalle aziende del comparto energetico, proprio grazie alla tassazione di una parte dei profitti ricavati in eccesso dai produttori grazie al rincaro delle materie prime.
Questi sono i punti cardine del decreto energia studiati proprio per mitigare i danni dovuti dall’aumento di prezzi. Il decreto però, in ottica di sostegno e garanzia della mancata interruzione di servizi e lavori, prevede di monitorare per tutto l’anno l’aumento indiscriminato del prezzo non solo del carburante, dell’energia elettrica e del gas, ma anche delle materie prime, sottolineando come l’aumento indiscriminato di questi potrebbe essere causa di una eventuale interruzione di prestazione, come per esempio nel comparto dei contratti pubblici. Il controllo sull’aumento selvaggio è volto a impedire che lavori, servizi e forniture non siano consegnati ed effettuati nei tempi previsti. Se il panorama dovesse portare a situazioni limite è stata presa in considerazione, con il decreto del 18 marzo 2022, la possibilità di provvedere ad una proroga degli stessi al fine che servizi, lavori e forniture possano essere terminati anche oltre la scadenza stabilita e non rispettata per cause non riconducibili ad una mala gestione degli stessi.
Potenziata in quest’ottica anche l’operatività del Garante della sorveglianza dei prezzi, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Quale sarà quindi il compito oltre a quello già in carico di “Mister prezzi”? Sarà proprio quello di effettuare valutazioni, istruttorie e analisi dei dati richiedendo anche alle imprese notizie e giustificazioni in merito alle motivazioni determinanti le variazioni di prezzo, bloccando sul nascere aumenti non congrui con l’attuale mercato.
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