La maggior parte di noi tende a prestare molta attenzione alle date di scadenza impresse sulle confezioni dei cibi e siamo soliti gettare il cibo non appena vediamo che ha superato tale data e non siamo riusciti a consumarlo.
Non sempre però questo è l’atteggiamento corretto, infatti la data di scadenza non indica in maniera davvero così precisa il deterioramento di un cibo quindi pensare che solo dopo 24 ore la data di scadenza quello stesso alimento diventi tossico o velenoso è del tutto scorretto.
Certo è che il comportamento migliore sarebbe quello di acquistare gli alimenti in maniera oculata e ponderata, non riempire la dispensa come se stessimo aspettando l’apocalisse e consumare il cibo in modo intelligente senza farlo arrivare alla così tanto temuta data di scadenza.
In ogni caso credo sia utile sapere qualcosa di più sulle diciture che le case produttrici imprimono sulle confezioni, se davvero quel cibo può essere consumato o meno a distanza di tempo dalla data di scadenza e come risparmiare cercando di evitare di gettare del cibo ancora buono e commestibile.
Innanzitutto facciamo chiarezza sulle diverse diciture che troviamo sui prodotti alimentari:
– “ consumare entro il” è la dicitura che si trova sugli alimenti preconfezionati che hanno una scadenza ravvicinata e che vanno in contro a facile deperibilità come carni fresche, latte, formaggi freschi, prodotti della pesca freschi e pasta fresca;
– “consumare preferibilmente entro il” è invece impressa sulle confezioni di alimenti che non vanno in contro ad una rapida deperibilità e la dicitura viene seguita dal termine minimo di conservazione, il periodo entro il quale l’alimento mantiene intatte le sue caratteristiche.
Inoltre i cibi che possono essere conservati per meno di 3 mesi riporteranno il giorno e il mese di scadenza; i cibi che hanno un periodo di conservabilità compreso tra i 3 e i 18 mesi avranno impresso sulla confezione il mese e l’anno di scadenza.
Alcuni prodotti alimentari come frutta e verdura fresche, vino,aceto e zucchero non hanno l’obbligo di indicare la scadenza.
Come regolarsi con i cibi scaduti?
Ecco delle regole generali da tenere sempre a mente per evitare di gettare un alimento ancora buono:
- Il latte può essere consumato anche 2 giorni dopo la data di scadenza;
- Lo yogurt resiste anche per un’altra settimana;
- Le uova possono essere cotte fino a 4 giorni dopo la scadenza;
- I prodotti surgelati possono essere consumati anche 2 mesi dopo la data di scadenza purché correttamente conservati;
- Pasta, riso, biscotti e crackers possono essere mangiati anche un paio di mesi dopo la scadenza senza alcun problema, tenete però conto che soprattutto i biscotti potranno subire una perdita di consistenza e gusto;
- I cibi in scatola si mantengono integri anche per altri 2-3 mesi dopo la scadenza.
In generale bisogna cercare di conservare i cibi nel modo più corretto possibile, rispettando le indicazioni riportate sulle confezioni; scegliete un luogo fresco e arieggiato in cui conservare i cibi in scatola, rispettate le temperature indicate per i prodotti che vanno tenuti in frigorifero; dopo aver fatto la spesa tornate subito a casa e conservate il cibo il prima possibile, soprattutto per quanto riguarda prodotti surgelati e prodotti freschi da frigo.
Oltre a questi suggerimenti affidatevi al vostro intuito e buon senso: osservate e odorate i prodotti e tenete in considerazione come si presenta la confezione del prodotto, se presenta rigonfiamenti o aperture anomale.
Acquistate solo il cibo necessario, nelle quantità utili al fabbisogno della vostra famiglia, senza esagerare e senza farsi travolgere da offerte allettanti che poi potrebbero costringervi a gettare il cibo.
bantam dice
Questo intervento mi trova veramente in accordo.
Nella mia opinione il blog risparmiare.mammafelice.it è scritto decisamanete come si deve,
lo leggo sempre. Ben fatto, buona giornata!
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