A differenza di quello comune, il carbone attivo proviene da legno, torba o gusci di noce di cocco ed è appositamente lavorato e preparato per essere usato come “medicinale“.
Per ottenere il carbone attivo questo viene scaldato in presenza di un gas speciale, che permette la creazioni di pori al suo interno, questi spazi aiutano così il carbone a intrappolare e assorbire un’infinità di sostanze: per questo motivo il carbone attivo è ritenuto un antidoto quasi universale.
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Carbone attivo: a cosa serve
Il carbone attivo in capsule o in polvere è usato per trattare intossicazioni, ridurre l’eccessiva produzione di gas intestinali (flatulenza), prevenire la diarrea o il mal di stomaco. Il carbone può essere usato anche livello locale, con dei bendaggi che aiutano nella guarigione della pelle e nel migliorarne il suo aspetto (per questo esistono delle formazioni specifiche, già pronte all’uso).
Carbone attivo: gli effetti
Il carbone attivo, per le sue caratteristiche, è considerato un vero e proprio medicinale e quindi va assunto con qualche precauzione. Sebbene sia sicuro per la quasi totalità delle persone che ne fanno un uso limitato nel tempo, tuttavia, è possibile che appaiano alcuni effetti collaterali spiacevoli, come la stitichezza e le feci nere.
E’ noto inoltre che l’assunzione per via orale di carbone attivo insieme ad altri farmaci può ridurre la quantità di farmaco assorbita dall’organismo, il che ne diminuirebbe la sua efficacia: per questo motivo la raccomandazione è quella di ritirarne l’assunzione di almeno 2 ore.
Qualche tempo si è registrata una forte presenza di carbone attivo all’interno di diverse ricette ma è utile sapere che la sua unica funzione, in questo caso, è quella di cambiare colore all’alimento e non ha nessun altro potere benefico, perché la combinazione con altri alimenti spesso ne determinano l’inattivazione totale o parziale.
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