L’ultima bozza della Legge di Bilancio 2022 approvata dal Consiglio dei Ministri con il bonus affitto giovani 2022, intende fornire un incentivo alla “via dell’indipendenza”. Riguarda tutti coloro che, con età compresa tra i 20 ed i 31 anni e con un reddito non superiore a 15.493 euro desiderano andare a vivere da soli.
Cos’è il bonus affitto giovani 2022?
Il bonus affitti non è un voucher, ma una detrazione fiscale ai fini IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) del 20% sul canone di locazione, per i primi quattro anni, sia che si tratti dell’affitto di una stanza nell’ambito di appartamenti condivisi sia dell’affitto di un intero alloggio, come indicato nella legge legge 431/98. La manovra prevede anche un tetto minimo; infatti se la soglia dello sconto fiscale resta comunque al 20% del canone, viene però riconosciuta una detrazione minima di 991,60 euro (fino ad un massimo di 2.000 euro) anche quando il 20% dell’affitto risulti essere più basso di questo importo.
A chi spetta il bonus affitti?
Come indicato in precedenza il bonus si presenta come una opportunità, per molti, ma non per tutti, per cercare di intraprendere i primi passi verso l’emancipazione rispetto al nucleo famigliare di origine, quindi dai genitori o dagli affidatari ai sensi di legge.
Quali sono i requisiti per poterne usufruire?
Ecco lo schema della condizione ideale al fine di poter godere della detrazione varata dal Governo per i primi quattro anni di affitto:
- un’età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti;
- un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro;
- stipulare un contratto di locazione, ai sensi della legge 431/98 per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale, che deve essere diversa da quella dei genitori o dell’affidatario.
La casa per la quale l’affittuario con le caratteristiche indicate precedentemente potrà beneficiare della detrazione (età tra i 20 ed i 31 anni non compiuti e reddito inferiore o pari a 15.493 euro) dovrà quindi essere l’abitazione principale, dove cioè l’interessato abbia residenza e dimora abituale.
Per conoscere le modalità di richiesta e di erogazione del bonus bisognerà comunque attendere la pubblicazione del testo ufficiale della Legge di Bilancio 2022, che sarà approvato dal Parlamento entro il termine del 2021.
Il bonus affitto vale per tutti i contratti di locazione?
Lo sgravio fiscale per chi prende in affitto un appartamento o anche solo una stanza, non riguarda però tutti i contratti di locazione. Come segnalato nella manovra di bilancio 2022, il bonus fa riferimento esclusivamente ai contratti di locazione normati dalla legge 431/98.
Vediamo nello specifico quali contratti di affitto sono esclusi:
- contratti di affitto relativi agli immobili vincolati ai sensi della Legge 1089/1939, o inclusi nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, rispettivamente abitazioni signorili, ville e castelli;
- contratti di affitto per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ai quali si applica la relativa normativa vigente, statale e regionale;
- contratti di affitto relativi agli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche.
Il bonus affitti risulta essere un aiuto da parte del Governo come ausilio e sostegno per l’emancipazione della dimensione abitativa dei giovani in Italia. La manovra però, nonostante le buone intenzioni, parrebbe avere dei “lati oscuri” che, per certi punti di vista potrebbero anche limitare il raggio di azione dell’aiuto stanziato, lasciando fuori dallo stesso alcuni giovani. L’eventuale esclusione non è tanto per la cifra destinata ad essi, ma per la modalità di fruizione scelta dal Governo.
Chi rischia l’esclusione dal bonus affitto giovani
La decisione di effettuare una detrazione fiscale potrebbe implicitamente, tagliare fuori, infatti, tutti coloro che sono senza lavoro e che magari vorrebbero cambiare città, lasciando quindi l’abitazione d’origine, per cercarne uno, oppure coloro che hanno già effettuato questo passo, ma che in realtà sono ancora fiscalmente a carico della famiglia.
Altra situazione, che potrebbe portare un’ esclusione dall’aiuto concesso dalla Legge di Bilancio è quella di coloro che sono lavoratori autonomi, possessori di partite IVA che però non sono soggetti ad IRPEF come per esempio chi è in regime forfettario oppure chi, pur essendo possessore di partita IVA non ha prodotto redditi nell’anno di imposta, essendo l’IRPEF una imposta diretta che colpisce i redditi prodotti dalla persona.
Anche la tempistica di attuazione e di fruizione potrebbe far crollare la “voglia di libertà” diventando un limite non da poco circa la scelta di andare a vivere da soli. La detrazione riguarderebbe infatti l’autunno dell’anno fiscale successivo, potendone quindi così godere troppo tempo dopo rispetto alla spesa relativa all’affitto già versato.
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