Il 12 maggio 2022 il Consiglio dei Ministri ha aggiornato il Decreto Aiuti nato e progettato come sostegno una tantum per far fronte al caro vita, attraverso il Bonus 200 euro.
La misura dovrebbe coinvolgere all’incirca 30 milioni di italiani, compresi coloro che sono percettori del reddito di cittadinanza e stagionali che in prima battuta, erano stati esclusi.
Il Decreto pone l’attenzione su coloro che hanno un reddito inferiore ai 35 mila euro annui.
Bonus 200 euro: a chi è rivolto
L’indennità prevista dal Decreto aiuti relativa all’elargizione una tantum di un contributo di 200 euro spetta a chi ha un reddito inferiore ai 35mila euro annui.
Ma chi si rivolge però nello specifico?
Il sostegno spetterà a chi, avente il reddito annuo segnalato poco prima, è:
- lavoratore dipendente;
- lavoratore autonomo;
- collaboratore domestico (colf e badanti);
- disoccupato;
- pensionato;
- percettore di reddito di cittadinanza;
- stagionale;
In una prima bozza alcune categorie, come stagionali e percettori di reddito di cittadinanza, non erano state coinvolte come invece avvenuto successivamente nella revisione dello stesso.
Il problema del carovita, già da prima presente, ma incrementato considerevolmente anche a causa della crisi russo-ucraina, è diventato un freno per la ripresa dell’economia e per la capacità di spesa dei singoli cittadini.
Per i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e coloro che sono iscritti alle casse previdenziali o alla gestione separata INPS si è in attesa di un decreto specifico da parte del Ministero del Lavoro, che dovrebbe ridefinire sia l’importo del bonus, sia la soglia di reddito, oltre a fornire le indicazioni utili a farne richiesta.
Come viene erogato il bonus 200 euro
A seconda della categoria a cui si appartiene possono variare tempistiche e modalità di erogazione.
In generale si può dire che il bonus verrà erogato tra giugno e luglio 2022 per i i lavoratori dipendenti e a luglio per i pensionati sul cedolino.
I 200 euro di indennità una tantum per i cassaintegrati a zero ore a giugno 2022, per i disoccupati e per i percettori di reddito di cittadinanza, verranno erogati sempre dall’INPS nel mese di luglio con una integrazione sul sussidio.
Come detto per gli autonomi ed i liberi professionisti per l’erogazione del bonus, vi sarà una procedura dedicata ancora in fase di studio. Dovrà infatti essere stabilita e decisa e poi emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto.
Bonus 200 euro: requisito reddituale
Come spiegato poco sopra il requisito, per le categorie indicate precedentemente, è avere un reddito annuale inferiore ai 35 mila euro. Entrano nel computo dei 35 mila euro annui tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti da imposta o soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva.
Non si devono considerare invece nel conteggio annuale:
- reddito della casa di abitazione e le sue pertinenze;
- trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
- competenze arretrate sottoposte a tassazione separata;
- assegno al nucleo familiare;
- assegni familiari e l’assegno unico universale;
- assegni di guerra;
- indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati;
- indennità di accompagnamento e le indennità previste per i ciechi parziali;
- indennità di comunicazione per i sordi pre linguali.
Ma cosa succede se si è percepito il bonus di 200 euro una tantum, ma col conguaglio a fine anno si scopre che non se ne avrebbe avuto diritto perché il tetto del reddito annuale stabilito da decreto è stato superato?
In questo caso, per i lavoratori dipendenti, che hanno percepito il bonus in busta paga, sarà il conguaglio a fine anno effettuato dal datore di lavoro a stabilire se tale somma debba essere restituita o meno.
In caso non spettanza a causa del superamento del limite reddituale, infatti, sarà direttamente l’azienda a effettuare il recupero della somma una tantum elargita con possibile restituzione o in unica soluzione o in 8 rate mensili a decorrere da dicembre 2022.
Il discorso relativo al conguaglio ed a una ipotetica restituzione in caso di non spettanza, vale anche per i pensionati. In questo caso sarà direttamente l’INPS ad effettuare non solo la verifica del limite di reddito ma anche il recupero del bonus di 200 euro non spettante, entro il limite di prescrizione quinquennale.
L’elargizione del bonus potrebbe, per alcuni, risultare penalizzante in caso di superamento della soglia di reddito prevista.
Il Decreto da questo punto di vista, per il momento, non rilascia indicazioni. Non è infatti ora indicato se ci sia o meno la possibilità di rifiutare tale somma se si pensa di essere a rischio di superamento del limite stabilito.
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