Ai fuori sede capita molto spesso la necessità di mangiare fuori casa, magari all’università o in biblioteche ed aule studio. Trovare dunque un modo per risparmiare in queste situazioni è fondamentale, in quanto improvvisare potrebbe portare a spendere davvero troppo per un singolo pasto, e non sempre gli studenti, soprattutto i succitati fuorisede che hanno a carico anche il fitto di casa e altri costi, possono permetterselo.
Le soluzioni sono varie, dal preparare qualcosa a casa, prima di uscire, che possa poi essere consumato ad ora di pranzo ovunque ci si trovi (ovviamente in caso sia consentito dal regolamento del luogo), al cercare di capire quale possa essere la soluzione più conveniente tra ristoranti, trattorie, fast food e simili che si trovano nei paraggi. Se sapete già di incontrare una compagnia d’amici, potreste anche pensare di organizzarvi in modo che a turno ognuno porti qualcosa per tutti, massimizzando così il risparmio visto che cucinare in grandi quantità ha dei costi minori in proporzione.
Come un fuori sede può risparmiare mangiando fuori casa: cucinate la mattina
Il primo metodo per uno studente per riuscire a mangiare qualcosa di buono quando ci si ritrova a pranzare fuori casa e per risparmiare allo stesso tempo è, ovviamente, quello di cucinare qualcosa prima di uscire che possa poi essere trasportato comodamente, poiché è sempre più economico preparare del cibo da sé anziché acquistarlo in qualche locale.
Innanzitutto, rifornitevi di contenitori adatti, magari termici in modo da conservare il calore, che siano facili da mettere nello zaino o nella borsa, non pesino troppo, non lascino colare eventuali sughi e sostanze liquide e non siano poi troppo ingombranti, contando che vanno aggiunti anche acqua, posate e fazzoletti.
Successivamente, bisogna decidere quali alimenti possano essere più adatti allo scopo. Innanzitutto, evitate zuppe, minestre e cibi troppo brodosi e unti, sarebbero complicati da mangiare e potrebbero sporcare tanto la borsa quanto la superficie dove li poggerete. Neanche le pietanze da consumare calde come appena preparate sono il massimo, perché per quanto un contenitore possa avere proprietà termiche, parte del calore sarà inevitabilmente dissipata. Infine, scartate anche alimenti come le bistecche di carne, soprattutto quella rossa, poiché rischiano di diventare sgradevoli e dure dopo qualche ora, o il pesce (tranne alcune eccezioni come tonno, salmone o al massimo merluzzo) per lo stesso discorso.
I piatti che vi consigliamo maggiormente sono quelli freddi, come riso o pasta all’insalata, che potete anche cucinare la sera prima e tenere in frigo nella notte, sughi semplici come delle pennette con passata di pomodoro o con legumi vari (evitando magari il cavolo, che non ha un odore molto invitante), oppure delle verdure al vapore, grigliate, stufate e simili, cibi surgelati come sofficini e bastoncini di pesce, insaccati, magari in un comodo e pratico panino (ma state attenti a fare in modo che non sia troppo unto), una frittata e così via. Insomma, tutti alimenti comodi da mangiare, potenzialmente anche freddi, e con non troppe parti liquide.
Essere in gruppo è una risorsa importante: sfruttatela!
Quando si devono seguire lezioni sia pre che post pranzo, quindi con i soliti compagni di corso, o c’è bisogno, in periodo d’esami, di chiudersi sui libri in aula-studio o in biblioteca, spesso ci si organizza con gruppi di amici e colleghi. Questa è una risorsa che potete sfruttare: nel corso di una settimana, ad esempio, potete organizzarvi in modo tale che ogni giorno uno di voi, a turno, cucini qualcosa in grande da portare poi con sé e da dividere con gli altri. È un’idea che consente di risparmiare, perché preparare uno stesso piatto in grandi quantità costa meno in proporzione, ed è anche divertente: potrete sbizzarrirvi in qualche ricetta gustosa e adatta ai pranzi conviviali, creando una bella atmosfera e spazzando per un po’ la noia dello studio con un’attività ben più piacevole.
I piatti consigliati in questo caso sono le insalate di riso, comodissime da cucinare in grandi quantità, le frittate di pasta, per lo stesso discorso (ma attenti a non renderle troppo pesanti, altrimenti ammazzerebbero il successivo rendimento sui libri), e magari pizze e simili. Ricordate di portare coltelli ed altri utensili che rendano comodo dividere e distribuire il cibo in parti uguali tra tutti i commensali, e anche nelle giornate in cui non tocca a voi piazzarvi ai fornelli, mettete comunque in borsa qualcosa da bere, fazzoletti e dei contenitori da usare come appoggio.
C’è modo di risparmiare anche mangiando in ristoranti e simili
Non sempre si ha qualcuno con cui organizzarsi, né il tempo la mattina o la sera prima di cucinare qualcosa, quindi l’ultima ipotesi che potete vagliare per i vostri pranzi fuori casa è quella di mangiare qualcosa non preparato da voi, bensì acquistato in un ristorante, fast food e altri locali di questo tipo.
In primis, tenete in considerazione eventuali servizi di ristorazione e mensa della sede della vostra facoltà o della stessa biblioteca/aula studio, i quali sono molto spesso convenzionati con le università e offrono prezzi stracciati o pasti gratis agli studenti (in particolare a quelli con un reddito più basso). Inoltre, ricordate che quasi sempre i ristoranti, trattorie, pizzerie e simili che si trovano nei pressi dei complessi universitari, delle biblioteche o in generale nelle zone frequentate dagli studenti hanno anch’essi convenzioni e sconti da sfruttare semplicemente esibendo una prova della propria iscrizione ad un corso di studi. Un’iniziativa tale, inoltre, è stata adottata persino ad alcune grandi catene, come McDonald’s e Burger King.
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