I figli costano, è vero, ma possiamo trovare il modo di risparmiare anche sulle spese apparentemente impossibili da tagliare: i pannolini.
Mediamente un neonato utilizza nei primi sei mesi di vita 1440 pannolini, millequattrocentoquaranta. In maniera molto approssimativa possiamo stimare un costo medio di 18 centesimi per pannolino, per un totale di circa 260 euro soltanto nei primi sei mesi di vita.
Considerato che un bambino toglie il pannolino — bene che vada — intorno ai due anni, volendo approssimare per difetto, sappiamo che non appena nato dovremo accantonare almeno 1000 euro per questa necessità. E poi, ovviamente c’è tutto il resto.
Eppure esiste un’alternativa economica, ecologica e anche molto salutare per la pelle del bambino: i pannolini lavabili.
Noi abbiamo utilizzato i pannolini lavabili sin dalla nascita di Momo, il mio primo figlio. Personalmente ho fatto questa scelta principalmente per il suo bene: mi sembrava che il contatto con un tessuto naturale e senza alcun additivo fosse migliore rispetto a quello con il pannolino sintetico e riempito di gel di dubbia natura inserito per favorire l’assorbimento della pipì.
Poi, confrontandoci con molti genitori, abbiamo constatato il suo enorme impatto economico, il risparmio — dopo i primi 6 mesi durante i quali si va in pari a fronte dell’investimento iniziale — è praticamente del 100%. Infine, con molta soddisfazione, ci siamo resi conto di quanti rifiuti riuscivamo a evitare all’ambiente.
Si tratta di una scelta coraggiosa, perché usare i pannolini lavabili può essere faticoso, aggiunto poi alla grande rivoluzione dell’arrivo di un bebè. Eppure credo sia il caso di prenderla almeno in considerazione, fare un tentativo valutandone pro e contro e soprattutto cercare di capire quanto si possa integrare alla nostra routine domestica.
Nonostante l’esperienza positiva con il mio primo figlio, infatti, con il secondo mi sono ritrovata a utilizzare gli usa&getta. I miei bambini hanno poco più di due anni di differenza, io non ho molti aiuti (niente nonni a portata di pianerottolo), non ho un balcone per stendere e ho pochissimo spazio fuori dalle finestre, non ho asciugatrice. Quando è nato Dado non me la sono sentita di imbarcarmi nuovamente in questa avventura perché mi rendevo conto che sarebbe stato chiedermi troppo. Quindi ho iniziato ad acquistare gli usa&getta.
Il mio consiglio è di provarci. Per tornare indietro c’è sempre tempo!
gianna dice
ottimo ma devono anche essere comodi e confortevoli per il bambino 🙂
Luca dice
Io li ho usati e li ho sempre trovati molto più comodi e pratici degli usa e getta. E non lo dico per fare il “radical chic” o l’alternativo: penso che a nessuno piacerebbe indossare mutande di plastica che invece vengono imposte ai bambini. Quindi una volta imparato ad usarli (e non è per niente difficile usare i pannolini lavabili!) si va che è un piacere. Niente arrossamenti e un sacco di risparmio economico ed ecologico. Io poi da papà amo la praticità e abbiamo usato i pannolini pocket fuzzibunz e happy heiny’s con i quali ci siamo trovati benissimo. Altro coefficente di apparente difficoltà? li ho usati con due gemelli… quindi nessuna scusa ma solo buona volontà per una scelta che rende felici!