Se siete degli studenti fuorisede e volete imparare a risparmiare soldi ed arrivare più agevolmente a fine mese senza farvi sommergere dalle spese tipiche della vita lontano da casa, questo articolo vi sarà molto utile.
Uno degli errori più comuni che commettono tutti coloro che studiano in città diverse da quelle natie è quello di non pianificare le spese, in quanto è un’abitudine che probabilmente, prima di andare a vivere da soli quando si approda all’università, veniva svolta dai propri genitori, e la sua importanza cruciale viene quindi sottovalutata.
Su questa piccola guida vedremo l’importanza di una pratica che aiuta a fare un resoconto dei soldi a disposizione, a riassumere quali sono tutti i pagamenti da affrontare nel corso del mese e come ripartire le proprie finanze tra questi, a sfrondare la lista da spese inutili o comunque evitabili e a tenere da parte qualcosa per eventuali emergenze.
Seguite le nostre indicazioni e riuscirete a stilare un elenco efficace e fruttuoso, che diventerà il vostro primo alleato nel risparmio economico!
Registro delle spese per fuorisede: il primo step è capire quali sono le tue finanze
Prima di tutto, per stilare un registro delle spese realistico dovete partire dall’informazione di base più importante: quanti soldi avete a disposizione ogni mese. Considerate i guadagni di eventuali lavori che svolgete, l’apporto che viene dato magari da eventuali coinquilini e soprattutto la cifra mensile che i vostri genitori adoperano per mantenervi fuori città.
È importante considerare tutto e fare una stima realistica, se si è nel dubbio al ribasso, perché si tratta di uno schema che deve aiutare voi e voi soltanto, non è qualcosa che mostrerete in giro, quindi niente vergogna e siate sinceri con voi stessi. Come accennato, considerando che alcune spese potrebbero essere condivise da tutti coloro che vivono in casa con voi ma magari difficili da ripartire inizialmente, tenete ben conto che avrete comunque un apporto economico ulteriore.
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Secondo step: iniziate l’elenco dalle spese di base più ingenti ed importanti
Una volta fatta una stima realistica di quanto avete a disposizione, passate al molto meno piacevole elenco di spese da affrontare. Procedete per ordine: partite dai pagamenti più ingenti, improrogabili ed importanti, per arrivare via via alle spese più futili. Un’efficace tabella di marcia è la seguente:
- Vitto e alloggio: la prima voce dell’elenco è senza dubbio quella del fitto di casa o, in presenza di coinquilini, unicamente della vostra parte, della tassa di condominio, di bollette (ovviamente solo nel caso in cui siano a vostro carico, e creando una stima sulla base dell’ammontare dei mesi precedenti) e ogni altra spesa fissa legata al vostro domicilio. Sono sicuramente la fetta più ampia della torta, e non sono costi che potete evitare o rimandare, quindi meglio togliersi subito il dente.
- La spesa: immediatamente dopo il tetto sulla testa, la priorità è anche avere la pancia piena, quindi cercate di capire quanto spendete ogni settimana, e di conseguenza ogni mese, per fare la spesa (in questo potrebbe giungere in vostro soccorso il nostro articolo su come risparmiare al supermercato). Ricordate che l’ammontare totale dei pagamenti di natura domestica ed alimentare può arrivare anche al 70-75% del totale, d’altronde sono due bisogni primari, e poi si sa, quando si studia lontano da casa qualche sacrificio potrebbe essere inevitabile. Valutate l’ipotesi di inserire nel computo anche il prezzo di eventuali cene ordinate a domicilio, che ogni tanto sono più che giuste. Questo potrebbe anche aiutarvi a capire quante di esse potete effettivamente permettervi.
- Costi di trasporto ed universitari: se siete degli studenti fuorisede è abbastanza ovvio che abbiate delle spese mensili anche per i materiali universitari, quali libri, dispense, evidenziatori, fotocopie e quant’altro. Questi costi sono variabili molto spesso, però cercate di stipare una certa somma di denaro anche per loro. Ricordatevi di inserire anche tutte le attività collaterali come il trasporto da e per la sede della vostra facoltà e le rate di iscrizione.
- Vita sociale: da fuorisede, le vostre giornate trascorreranno soprattutto sui libri e all’università, però la sera anche voi avete diritto a coltivare la vostra vita sociale. Quindi, in base a quello che vi piace fare, a quanto siete spendaccioni e al costo medio della movida in città, considerate una certa somma di denaro da spendere per divertirvi e uscire con gli amici. Certo, non è una spesa fondamentale, e se dovesse essere troppo gravosa limitatela il più possibile (oppure cercate di uscire senza spendere soldi), ma almeno un ammontare minimo va messo in conto.
- Sport e attività fisica: è vero, anche questa non è una spesa imprescindibile, e se dovesse portarvi a sforare il vostro budget potreste anche pensare di depennarla dalla lista (d’altronde, per tenervi in forma, anche andare a correre è una soluzione efficace e totalmente gratuita), però molte persone potrebbero comunque scegliere di praticare uno sport o di iscriversi in palestra. Cercando ovviamente di trovare il servizio con il prezzo minore, aggiungete anche questo alla lista.
Il registro delle spese perfetto tiene conto anche delle emergenze
Ovviamente non ve lo auguriamo, anzi, la speranza è che questa voce della lista sia sempre e solo potenziale e mai effettiva, ma dovete comunque tenere conto di un certo gruzzoletto da mettere da parte per risolvere eventuali emergenze.
Una brutta influenza che necessita di qualche medicinale, il computer che vi abbandona o un elettrodomestico che si rompe sono tutti inconvenienti che dovete considerare. L’ultimo consiglio, dunque, è quello di stabilire una cifra fissa, non troppo alta, per questi costi imprevisti che potreste dover affrontare. Molto spesso questi soldi non vi serviranno effettivamente (d’altronde si spera che non ci siano emergenze ogni mese) e in questo caso quindi potrete aggiungerli al registro spese del mese successivo o semplicemente metterli da parte.
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