Mentre il futuro si fa sempre più incerto molte famiglie si ritrovano nella situazione di chiedersi come risparmiare per i figli, quali sono gli investimenti migliori e se è possibile fare fruttare in qualche modo il denaro risparmiato. Su questo articolo una breve guida per chiarirci le idee, sia per quanto riguarda il metodo di risparmio che dal punto di vista degli investimenti.
Risparmiare per i figli: come fare a mettere un gruzzolo da parte
Sull’articolo “Come gestire il bilancio familiare” abbiamo visto il metodo 50-20-30 per risparmiare, che ci suggerisce di suddividere così i nostri soldi: il 50% del reddito è da destinarsi alle spese fisse e improrogabili, come quelle di mutuo o affitto, utenze di luce, gas, telefono e internet, alimenti, carburante e ogni altra uscita indispensabile; il 30% delle nostre finanze possiamo riservarlo agli extra, alle spese non indispensabili: acquisti di vario genere non indispensabili (prodotti di bellezza, abbigliamento, accessori per la casa, ecc.), palestra e altri hobby, cene fuori, cinema, vacanze e passatempi vari. Il restante 20% è da mettere da parte: ci servirà a creare un fondo cassa da destinare ad imprevisti, spese extra, a raggiungere un obiettivo come potrebbe essere, appunto, quello di preparare un gruzzoletto per i nostri figli.
Per saperne di più e conoscere tutte le sfaccettature di questo metodo, vi rimandiamo alla lettura approfondita dell’articolo.
Inoltre ci sono diversi comportamenti da modificare per ritrovarci alla fine del mese con una cifra imprevista e sempre gradita. Sull’articolo “Risparmiare ogni giorno: 15 azioni da mettere subito in pratica” ne abbiamo selezionati ben 15.
Cosa fare con i soldi risparmiati
Se i genitori decidono di mettere dei soldi da parte lo fanno per agevolare in qualche modo la prole che si affaccerà al mondo degli adulti. Speriamo che quei soldi vengano utilizzati per completare gli studi in modo da ambire a una professione soddisfacente, oppure che siano d’aiuto per l’acquisto di una casa, o per aprire un’attività.
Per stabilire quanto mettere da parte al mese dobbiamo prima chiederci quanto abbiamo intenzione di risparmiare, e suddividere la cifra per i mesi che ci restano prima del momento in cui intendiamo donare la somma.
Se ad esempio ambiamo a donare 30 mila euro, e abbiamo ancora 10 anni per mettere soldi da parte, dobbiamo dividire 30.000 per 120 mesi. Mettendo da parte 250 euro al mese per 10 anni raggiungeremo quella cifra. Non male! Se poi allunghiamo gli anni a 15 basteranno 166 euro al mese. Inoltre, individuando l’investimento giusto, il tempo verrà ulteriormente ridotto.
Infatti con il tempo il denaro perde potere: immaginiamo di mettere da parte soldi sin da quando scopriamo di essere in attesa del nostro primo figlio e di utilizzarli quando questo avrà compiuto 18 anni o più. Probabilmente in un ventennio il valore dei soldi non sarà più percepito come all’inizio della nostra raccolta. Secondo i calcoli degli esperti in dieci anni il denaro perde fino al 20% del suo valore.
Per questo la migliore cosa da fare è investirli o farli fruttare in qualche modo, ma è anche vero che conservando i soldi in casa la rendita sarà zero, ma anche i rischi. Occorre però in qualche modo soppesare rischi e vantaggi e decidere.
Spesso si decide di aprire un conto corrente, ma non sempre questa si rivela una buona idea: infatti in questo modo dovremo pagare tasse e spese annue, e i soldi non fruttano. I buoni postali fruttano quel poco che basta a coprire le spese, quindi potrebbero essere un buon compromesso, se però lasciamo i soldi bloccati per almeno dieci anni. Ovviamente i frutti aumentano se allunghiamo questi tempi.
Fino a qualche anno fa però il capitale investito in buoni fruttiferi postali veniva raddoppiato o addirittura triplicato: oggi scordiamoci che succeda questo.
A partire dal 18 febbraio 2016 i profitti possono andare dallo 0,25% lordo del primo anno e mezzo allo 0,5% del diciottesimo anno. Essendo il libretto postale intestato al minore, però, qualora volessimo chiedere un rimborso anticipato, servirà l’autorizzazione del Giudice Tutelare per farlo.
Un’altra buona idea è accendere un Piano di Accumulo di Capitale (PAC) o un conto deposito, che permettono di versare regolarmente una somma prefissata, un po’ come succede con le assicurazioni sulla vita.
Se non si è pratici del mondo finanziario il consiglio è quello di rivolgersi a un buon consulente finanziario o a un assicuratore serio, che sapranno consigliarci il migliore investimento.
I consulenti finanziari sono dei professionisti che si occupano proprio di investimenti: cercatene uno indipendente, ovvero che non lavori per nessuna banca e che quindi non abbia interessi a vendere i prodotti della sua organizzazione.
Per i più arditi ed esperti si può tentare di puntare su un indice di borsa, controllando i fondi indice e gli ETF. Oppure puntare su fondi di investimento azionari o direttamente in azioni. Ma procedete per questa scelta solo se siete davvero esperti o se avete qualcuno vicino di cui vi fidate che vi sappia ben consigliare.
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