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Quando NON usare l’aceto per le pulizie?

7 Ottobre 2016 di Paola Mencaroni 1 commento

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L’aceto è un ingrediente prezioso in cucina e spesso viene consigliato anche per la realizzazione di molti detersivi fai da te. L’aceto, infatti, sgrassa, elimina i cattivi odori, aiuta a combattere muffe e batteri, rende le superfici lisce e prive di calcare.

Ma come dice il proverbio? Non è tutto oro quello che luccica!

Che cos’è l’aceto?

Quello che chiamiamo comunemente aceto è il liquido acido ottenuto grazie all’azione di batteri Gram-negativi del genere Acetobacter, che in presenza di aria e acqua ossidano l’etanolo contenuto nel vino, nella birra, nel sidro, nell’idromele, in altre bevande alcoliche nonché nei malti, nel riso e nella frutta, trasformandolo in aceto acetico.

Indubbiamente questa sostanza possiede molte proprietà, anche se non tutte quelle che le vengono comunemente attribuite. Vale a dire:

  • non è un disinfettante: alcuni studi hanno affrontato il tema della capacità dell’acido acetico di distruggere talune famiglie di batteri ma nonostante ciò, dal punto di vista chimico e scientifico, l’aceto non è considerato un agente disinfettante e non deve essere trattato come tale
  • non lava e non pulisce: l’aceto è un acido, non è un tensioattivo, non porta via lo sporco
  • non ammorbidisce il bucato: l’aceto svolge un’azione neutralizzante del ph del bucato ma non ha alcun potere ammorbidente né disciplinante delle fibre
  • non è una sostanza ecologica, ecocompatibile o ecosostenibile: per neutralizzare l’impatto ambientale di un 1% di acido acetico occorrono 1667 litri di acqua. L’aceto contiene acido acetico al 6%. Utilizzarlo nelle pulizie domestiche comporta uno spreco ingiustificabile delle risorse idriche del pianeta.

LEGGI ANCHE: Perché pulire con bicarbonato e aceto è inutile e dannoso?

Quando non usare l’aceto nelle pulizie domestiche?

Sulla base di quanto detto dovremmo sempre evitare di usare l’aceto nelle pulizie domestiche, per una serie di motivi che possiamo dividere in due gruppi:

  1. perché in taluni casi non possiede le proprietà attribuitegli, quindi è inutile e dannoso
  2. perché, quando possiede le proprietà per le quali lo impiegheremmo, è comunque molto dannoso e può essere sostituito da sostanze maggiormente sostenibili ed ecologiche.

LEGGI ANCHE: Aceto in lavatrice: quali benefici?

Quando l’aceto è inutile nelle pulizie e come sostituirlo

Fondamentalmente, l’aceto è totalmente inutile in tutti quei casi nei quali viene citato e consigliato come agente disinfettante o come agente detergente o sbiancante.

Essendo un acido, non possiede nessuna di queste tre proprietà.

Se abbiamo bisogno di un ingrediente disinfettante ecocompatibile e sostenibile possiamo usare l’acqua ossigenata, a diverse concentrazioni in base all’impiego che dobbiamo farne. Possiamo acquistare in farmacia quella al 5%, mentre per concentrazioni superiori possiamo comprare in ferramenta o cercare online negozi specializzati.

Se, invece, abbiamo bisogno di un agente detergente ecosostenibile possiamo sostituire l’aceto con il sapone di Marsiglia, eventualmente anche autoprodotto, o un detergente ecologico per i piatti ( ma possiamo autoprodurre anche questo).

Come agente sbiancante, invece, utilizziamo il percarbonato di sodio (non il bicarbonato, attenzione!).

LEGGI ANCHE: I mille usi dell’aceto: un prodotto universale per la pulizia?

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Per la ricetta del sapone di Marsiglia autoprodotto leggete l’articolo Pulizie ecologiche per risparmiare.

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Per la ricetta del detersivo piatti fai da te ecologico ed economico leggete l’articolo Risparmiare sui detersivi, come comprarne meno e usarli meglio.

Quando l’aceto è utile nelle pulizie ma dannoso: come sostituirlo

Essendo un acido, l’aceto  spiega una sua utilità anche nel contesto delle pulizie domestiche.

Per esempio è un valido anticalcare, può neutralizzare il ph del bucato riportandolo a valori più simili a quelli della pelle, può agire come brillantante e lucidante dei metalli. Tuttavia, come abbiamo spiegato, è estremamente impattante sulle risorse del pianeta e dal momento che può essere validamente sostituito da sostanze più sostenibili, continuare ad usarlo sarebbe un’ingiustificabile, gravissimo spreco. Inoltre, l‘aceto svolge comunque una modesta azione di corrosione sui metalli e porta in soluzione nell’acqua il nickel in essi contenuto, cosa che per i soggetti allergici non è propriamente benefica.

Dunque, riportiamo l’aceto nella dispensa a riposare tra i condimenti dell’insalata e impieghiamo, al suo posto, l’acido citrico anidro.

L’acido citrico svolge tutte le funzioni che possono essere svolte dall’aceto, ma lo fa meglio (perché per esempio non corrode i metalli essendo più blando) e lo fa con un impatto ambientale ridottissimo.

LEGGI ANCHE: Aceto nel bucato: funziona davvero?

Acido citrico come neutralizzante del bucato (non ammorbidente!)

Possiamo realizzare una soluzione di acido citrico al 20% (rispetto alla dose di acqua, quindi: 100g acqua e 20g acido citrico e così via) e metterla nella vaschetta dell’ammorbidente.

Acido citrico come brillantante

Inseriamo nella vaschetta del brillantante della lavastoviglie la soluzione di acido citrico al 20% e impostiamo l’erogazione sul valore massimo.

Acido citrico come sciogli calcare

Anche qui utilizziamo la soluzione di citrico al 20%, realizzandola con acqua demineralizzata e lasciandola in posa sulla superficie da decalcarizzare per almeno un’ora, se necessario due. Il citrico impiega più tempo a sciogliere il calcare rispetto all’aceto, che è più aggressivo e fa prima, ma è più ecologico e comunque raggiunge il medesimo risultato.

Acido citrico anidro in polvere

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LEGGI ANCHE: Acido citrico, a cosa serve, come usarlo

Conclusioni

Ora non abbiamo più scuse: proprio non possiamo più continuare ad usare l’aceto per le pulizie domestiche! Voi lo avete già sostituito? Utilizzate l’acido citrico o avete optato per altre sostanze naturali? Ditecelo nei commenti!

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Categoria: Autoproduzione/ Risparmiare in Casa/ Risparmiare sulla spesa/ Vivere green
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