Pensione e apertura partita IVA: chi è già pensionato può avere un piccolo lavoro in proprio?
Pensione e partita IVA: divieto parziale di cumulo
- del 25% se il reddito da lavoro autonomo supera di 3 volte il trattamento minimo annuo;
 - del 40% se il reddito da lavoro autonomo supera di 4 volte il trattamento minimo annuo;
 - del 50% se il reddito da lavoro autonomo supera di 5 volte il trattamento minimo annuo.
 
- si riduce del 25% se il reddito da lavoro autonomo supera di 4 volte il trattamento minimo;
 - viene ridotta del 50% se il reddito da lavoro autonomo supera di 5 volte il trattamento minimo;
 - può subire una seconda riduzione se il valore dell’assegno è superiore al trattamento minimo e il soggetto ha un’anzianità contributiva inferiore a 40 anni.
 
È bene sottolineare che, nei casi in cui sussiste il divieto parziale di cumulo, il pensionato è obbligato a comunicare all’INPS i redditi derivanti dall’attività di lavoro autonomo svolte.
Pensione e apertura partita IVA: pensione diretta e lavoro autonomo, quante tasse si pagano?
- per i primi cinque anni di attività un’imposta pari al 5%;
 - dal sesto anno in poi un’imposta pari al 15% che sostituisce IRPEF, addizionale regionale e comunale e IRAP;
 - nessuna applicazione di IVA e ritenuta d’acconto nelle fatture;
 - nessun obbligo di tenuta dei registri IVA obbligatori;
 - in sede di dichiarazione dei redditi, quanto guadagnato dalla tua attività sarà tassato separatamente e non farà cumulo con il reddito di pensione.
 
Pensione diretta e contributi previdenziali da lavoro autonomo
Il pensionato commerciante o artigiano, iscritto pertanto alla relativa gestione, ha diritto ad uno sconto sui contributi:
- pari al 35% se è in regime forfettario;
 - pari al 50% se non si avvale del regime forfettario ma ha superato i 65 anni di età.
 
Pensione diretta e contributi versati: il supplemento di pensione
I contributi versati in maniera ridotta dai lavoratori già pensionati non vanno persi, anzi, possono tornare utili per aumentare l’importo della pensione percepita. Ciò si ottiene con il ricalcolo dei contributi e la richiesta del supplemento di pensione che è possibile ad alcune condizioni:
- il supplemento di pensione può essere chiesto con cadenza quinquennale, cioè dopo 5 anni dalla decorrenza della pensione o dall’ultimo supplemento richiesto;
 - è possibile chiedere il supplemento di pensione dopo 2 anni soltanto se è stata già superata l’età pensionabile e comunque solo per una volta.
 
È bene dire che la disciplina si differenzia a seconda della gestione per la quale si percepisce già la pensione ed anche in base alla gestione per cui si richiede il supplemento.
È possibile dunque, presentare domanda di supplemento con le seguenti modalità:
- online sul sito dell’INPS, tramite SPID;
 - tramite il Contact Center dell’INPS;
 - tramite i CAF o patronati.
 
Il supplemento di pensione viene conteggiato ed applicato nel primo mese successivo a quello della richiesta.











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