Pensione anticipata lavoratrici madri, accredito dei contributi figurativi, aumento dell’assegno: i benefici previdenziali per la mamma lavoratrice.
La madre lavoratrice ha diritto a delle agevolazioni che consentono di anticipare la pensione o di aumentarne l’importo. I benefici non sono, però, uguali per tutte, ma differiscono in base all’anzianità contributiva, cioè in base alla data in cui risulta versato il primo contributo previdenziale.
In particolare, gli incentivi utilizzabili dalle lavoratrici in attività prima del 31 dicembre 1995 sono diversi da quelli fruibili dalle lavoratrici che hanno versato il primo contributo dal 1996 in poi, soggette al calcolo interamente contributivo della pensione. Questo calcolo, infatti, comporta una pensione normalmente inferiore rispetto a quella calcolata col metodo retributivo: proprio per tale motivo, sono stati previsti maggiori benefici previdenziali legati alla maternità.
Pensione anticipata lavoratrici madri soggette al calcolo contributivo
Nel dettaglio, le agevolazioni per le madri lavoratrici che hanno versato il loro primo contributo dal 1996 in avanti sono:
- un anticipo dell’età, rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia, di 4 mesi per ogni figlio, fino ad un massimo di 12 mesi (dunque dopo il terzo figlio non è previsto alcun beneficio);
- in alternativa, la mamma lavoratrice può ottenere una pensione più alta, maggiorando il coefficiente moltiplicatore corrispondente all’età di accesso alla pensione di un anno, in caso di uno o due figli, o di due anni, in caso di tre o più figli; il coefficiente moltiplicatore è la cifra che trasforma i contributi accumulati in pensione: ovviamente, più è alto, più sarà alto il trattamento previdenziale.
Le madri che hanno diritto all’Ape sociale, ossia all’anticipo pensionistico a carico dello Stato, che si può richiedere a partire dai 63 anni di età (63 anni e 5 mesi dal 2018), hanno diritto a uno sconto sul requisito contributivo richiesto pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due anni. Ne abbiamo parlato nel nostro articolo sull’Ape donne
Accredito figurativo dei contributi
Le lavoratrici madri possono anticipare la pensione anche grazie all’accredito figurativo dei contributi: l’Inps, cioè, fa figurare dei contributi in più che non sono stati versati, in occasione di assenze dal lavoro tutelate dalla legge.
In particolare, la mamma lavoratrice ha diritto ai seguenti contributi figurativi:
- 170 giorni per ciascun figlio, per i periodi di educazione e assistenza fino al sesto anno di età;
- 25 giorni all’anno, sino a un massimo di 24 mesi, per l’assistenza ai figli dal sesto anno di età, se portatori di handicap beneficiari della Legge 104.
Ha inoltre diritto all’accredito dei contributi figurativi:
- durante l’astensione obbligatoria per maternità (per i 2 mesi prima del parto ed i 3 mesi successivi, oppure per il mese anteriore al parto ed i 4 mesi successivi);
- durante l’astensione obbligatoria per maternità avvenuta al di fuori del rapporto di lavoro: in questo caso si può ottenere l’accredito di 22 settimane di contributi se la lavoratrice risulta in attività prima del 27 aprile 2001 e se può far valere, all’atto della domanda, almeno 5 anni di contributi;
- durante il periodo di congedo parentale (o astensione facoltativa per maternità).
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