Tra le varie misure previste dalla Legge di Stabilità 2015, una novità positiva è senz’altro lo stop, per tre anni, al pagamento di mutui e finanziamenti.
Il provvedimento, tuttavia, differisce dalla precedente moratoria: la vecchia normativa, difatti, nell’ambito delle famiglie, interessava solo chi, titolare di un mutuo per l’acquisto della prima casa, si fosse trovato in situazioni di oggettiva difficoltà economica. Difatti, nel modulo di richiesta, da presentare alla banca, era necessario addurre motivazioni riscontrabili oggettivamente, come, ad esempio, la perdita del lavoro da parte di uno dei componenti del nucleo familiare.
La sospensione era valida per un massimo di 18 mesi, e riguardava sia capitale che interessi.
Esisteva anche una specifica moratoria per i prestiti richiesti dalle imprese, con caratteristiche differenti rispetto a quella prevista per i privati.
Ora, la Legge di Stabilità, che fornisce le indicazioni generali sull’argomento al comma 246, regolamenta allo stesso modo lo stop di mutui e finanziamenti, sia per le famiglie che per le aziende (sono escluse solo le grandi imprese, ossia con fatturato oltre 50 milioni di Euro, ed più di 250 dipendenti).
Per tutti, infatti, sarà possibile richiedere la sospensione della rate dei prestiti sino ad un massimo di 3 anni: purtroppo, però, a non dover essere versata sarà solo la quota capitale, mentre sarà necessario continuare regolarmente a pagare gli interessi.
Inoltre, non sarà più obbligatorio motivare la richiesta con oggettive difficoltà economiche, in quanto, come è stato chiarito dal deputato Cariello (proponente della disposizione), la norma considera la moratoria come un diritto del debitore, a prescindere dalla situazione.
Resta da vedere, tuttavia, come sarà attuato, nel concreto, quanto disposto dal presente provvedimento: difatti, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità, dovranno essere specificate le misure concrete da attivare, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dello Sviluppo Economico, in concerto con l’Abi e con le associazioni d’imprese e consumatori.
La situazione odierna delle banche italiane, senza dubbio, non è positiva, a causa di requisiti patrimoniali stringenti, di recente imposti dalla Bce agli istituti di credito: tutto ciò lascerebbe intendere una scarsa predisposizione ad allentare le maglie del credito, sia nei confronti delle imprese, che dei privati, nonostante il fine di apertura della normativa. Si teme, dunque, che l’attuazione della disposizione possa contenere delle condizioni limitative, rispetto al dettato originario.
In attesa di conoscere il contenuto delle future misure, non rimane che fare affidamento sulla forza delle organizzazioni dei consumatori e delle aziende, nella speranza che tutte le parti in causa comprendano l’importanza di una boccata d’ossigeno, per stimolare la circolazione di liquidità anche in un simile periodo di crisi.
maurizio dice
Vorrei sapere come richiedere la sospensione di un mutuo ipotecario, in quanto al momento mi trovo in mobilita’ ordinaria un attesa di andare in pensione nel 08/2017.