C’è un metodo giapponese che sempre più occidentali stanno mettendo in pratica per risparmiare: il metodo Kakebo, dal suono cacofonico ma dall’indubbia efficacia. Ecco tutto quello che c’è da sapere per apprendere davvero l’arte del risparmio e come realizzare il proprio Kakebo.
Il metodo prende il nome dall’agenda che si utilizza, il kakebo appunto, dove i giapponesi annotano sia entrate che uscite, in modo che si delinei il quadro delle abitudini di consumo della famiglia.
Il fulcro del metodo sta proprio nella consapevolezza, nell’analizzare come e quanto spendiamo i soldi, dove sprechiamo e quindi dove potremmo risparmiare. In questo modo impariamo a risparmiare. O almeno secondo i giapponesi! Anche se molti europei sembrano trovarsi a proprio agio con il metodo.
Forse è una risorsa indispensabile per chi non è votato alla tecnologia, ma a tutti gli altri consigliamo la lettura di questo articolo: “App per risparmiare: 15 applicazioni must have”.
In fondo questo metodo non nasce mica ieri: ha addirittura 100 anni, ed è stato ideato dalla giapponese Motoko Hani; tutt’oggi, nonostante mangino pane e tecnlogia, i giapponesi risparmiamo utilizzando carta e penna, in barba all’era digitale. Secondo loro infatti è proprio nell’azione di scrivere su carta che si concretizza davvero ciò che stiamo scrivendo. Il retro della copertina del Kakebo recita: “la sola azione di trascrivere le spese e i guadagni entro schemi ordinati, genera consapevolezza e assicura un risparmio automatico del 35%”.
Insomma, il metodo di prendere nota di tutte le spese e di categorizzarle, pare favorisca l’autodisciplina e ci libera dallo stress, liberando invece buoni propositi ed energie positive.
Kakebo: cos’è e com’è strutturato
Come dicevamo è un’agenda. Ma cos’ha di speciale? Innanzitutto il fatto che sia progettata proprio con l’intento di essere un “diario fiscale”, e quindi presenta tabelle mensili da compilare con le entrate e le uscite fisse e riquadri dove scrivere obiettivi di risparmio da portare avanti in quel mese specifico. Tenere traccia delle entrate e delle uscite fisse sembra una sciocchezza, ma ci dà invece una visione d’insieme di quello che è effettivamente il nostro budget a disposizione. Segnare infine gli obiettivi ci permette di non perdere di vista quelli che sono gli impegni che intendiamo portare avanti con noi stessi.
Dopo si passa alla visione settimanale: una tabella con 7 colonne, una per ogni giorno della settimana, e 4 righe che rappresentano le macro categorie: Spese di prima necessità, Optional, Cultura e tempo libero, Extra e imprevisti.
Le spese vanno così categorizzate:
Spese di prima necessità
- Supermercato: generi alimentari, prodotti per la pulizia e la cura del corpo e della casa ecc.
- Altri alimentari: spesa al mercato rionale, panettiere, pescheria, fruttivendolo ecc.
- Farmacia:medicinali, integratori, prodotti specifici ecc.
- Figli:alimenti per bambini, pannolini, materiale scolastico, abbigliamento ecc.
- Trasporti:biglietti dei mezzi pubblici, pedaggi, carburante ecc.
- Animali domestici:cibo, spese veterinarie, toelettatura ecc.
- Ricariche del cellulare(se non hai un abbonamento fisso)
Optional
- Shopping (adulti):abbigliamento, scarpe, accessori, abbigliamento sportivo ecc.
- Cosmetica:trucchi, creme, smalti per le unghie, profumi ecc.
- Taxi
- Regali:anniversari, festività, compleanni (questa voce di costo è abbastanza significativa se avete dei figli piccoli, che partecipano spesso a feste di compleanno)
Cultura e tempo libero
- Libri e giornali
- Musica:CD, canzoni e video.
- Film:DVD, cinema, streaming ecc.
- Spettacoli:concerti, teatro, festival ecc.
- Discotecae attività ricreative
- Ristoranti e take away: pranzi di lavoro, familiari o con gli amici, pizze, focacce, hamburger, kebab e stuzzichini vari.
- Bar:caffè, cocktail, aperitivi.
- Pasticceria
Extra e imprevisti
- Spese mediche: visite ed esami, ecc.
- Baby sitter:se non rientra nei costi fissi.
- Riparazioni:elettricista, idraulico, meccanico, imbianchino ecc.
- Elettronica:computer, cellulare, televisione, fotocamera, impianto stereo ecc.
- Arredamento e casalinghi: mobili, elettrodomestici, utensili per la cucina, biancheria per la casa, attrezzi, ecc.
- Viaggi di piacere:trasporto, alloggio, vitto ecc. Se viaggiate spesso potete annotare questa spesa tra gli Optional.
Per ogni settimana sapremo così quanti soldi destiniamo a ciascuna categoria, e comprendere se c’è da tagliare qualche costo o modificare delle abitudini.
Dove acquistare il Kakebo o come realizzarne uno fai da te
Il Kakebo 2020 è disponibile in molte versioni, e lo si può acquistare in libreria o sul web, anche su Amazon, e costa dai 10 ai 15 euro. Per risparmiare è possibile scaricare versioni in pdf da stampare.
Ma, volendo, potremmo realizzare in autonomia il nostro personalissimo Kakebo. Possiamo sia progettarlo con un programma di grafica (se non siete esperti date un’occhiata a Canva.com: disponibile come app o anche da browser, quest’ultima la versione migliore), sia totalmente a mano.
Per chi è già avvezzo a questo genere di pianificazioni, e magari cura già anche un Bullet Journal, sarà un gioco da ragazzi. Ma se non ne sapete nulla di BuJo e compagnia bella non scoraggiatevi: acquistate un quaderno puntinato, così che vi venga più semplice gestire gli spazi, in formato A5, come questo:
e poi sbizzarritevi con la fantasia, magari cercando ispirazione online. Rifatevi a quello che è il modello originale e quindi mantenete la suddivisione in 7 colonne. Per le righe, e quindi le macro categorie, createne da 4 a 6 in base alle vostre esigenze, facendo in modo da non complicarvi la vita pena il conseguente abbandono dell’agenda per mancanza di tempo e praticità.
Nadia dice
Adoro il Kakebo 😍 io ne ho acquistato uno tempo fa molto particolare, prodotta qui in Italia. Una versione che ti da consigli sul risparmio ecosostenibile. Se vi interessa la versione in questione è quella del brand Konobooks.