Questa settimana parliamo della realizzazione di una nuova originale attività: il bar dedicato ai più piccoli. Un’attività che può essere una bella idea imprenditoriale per le mamme che vogliono mettersi in proprio!
Quante di noi, madri di uno o più pargoli, non hanno mai pensato “stasera avrei proprio voglia di prendere un aperitivo con le amiche, oppure di rilassarmi per un happy-hour col mio partner”?
Tutte noi, prima o poi, ci scontriamo col dilemma: “uscire o non uscire?”. Il problema non è di poco conto, specie per chi non è solita affidare i bimbi ad una babysitter. Ci piacerebbe portarci dietro i nostri figli, ma siamo ben consapevoli che, dopo massimo 10 minuti, inizierebbe il “tormento” : “mamma, mi annoio, quando si torna a casa?”
Voi osserverete: in tutte le città esistono diversi locali, per lo più pizzerie, con degli spazi per i bambini e tanti giochi. Peccato che, nel 99% dei casi, detti luoghi si trasformino in veri e propri gironi infernali: i gestori, difatti, per massimizzare i guadagni, finiscono per affittare, quasi tutte le sere, la location per le feste di compleanno dei bambini. E allora caos, urla, scoppi di palloncini, e addio momento di relax.
Fortunatamente, in varie parti d’Italia, sta adesso prendendo piede una nuova tipologia di attività: il “baby- bar”.
Innanzitutto, in quanto bar, si tratta di un locale più piccolo rispetto al ristorante, nel quale, dunque, è difficile organizzare party (pertanto, il rischio caos è scongiurato!).
All’interno della location, oltre al classico bancone ed ai tavolini, sono però presenti degli angoli nei quali i bambini possono svolgere diverse attività, come piccoli laboratori creativi, e possono avere a disposizione un’educatrice: l’atmosfera è dunque molto più soft e rilassante rispetto a quella dei classici “locali per le feste”. Gli adulti possono tranquillamente concedersi un momento di relax, ed i piccoli un momento di divertimento educativo. Cosa chiedere di più?
Aprire un baby bar potrebbe essere un’opportunità molto interessante, per chi intendesse cimentarsi nel campo della ristorazione: difatti, non è impegnativo come un ristorante o una pizzeria, in merito alla preparazione dei pasti, e risulta una categoria innovativa ed in ascesa, rispetto ai classici bar “generalisti e non specializzati”, che stanno conoscendo una fase di “stanca”.
L’iter per l’avvio comprende i medesimi step già previsti per i locali di somministrazione di alimenti e bevande (o solo bevande, nel caso in cui non vi vogliate occupare della preparazione di pasti caldi).
In particolare, prima d’inviare la Segnalazione Certificata d’Inizio Attività (SCIA), sarà necessario verificare il possesso dei seguenti requisiti:
- agibilità dell’immobile e parametri strutturali e urbanistici( è consigliabile farsi aiutare da un tecnico),nonché rispetto delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza;
- valutazione d’impatto acustico (deve essere effettuata obbligatoriamente da un tecnico);
- manuale di autocontrollo HACCP;
- per quanto concerne i requisiti personali, oltre a quelli morali è necessario: aver effettuato il vecchio corso REC, oppure il corso SAB, o, ancora, aver lavorato per almeno 2 anni nel campo alimentare o della ristorazione, o possedere il diploma alberghiero o una laurea in materie tecnico/scientifiche.
Per quanto riguarda gli angoli-gioco all’interno del baby bar, sarà comunque necessaria la verifica e la conformità alla normativa su sicurezza e salute delle attrezzature dedicate ai più piccoli; se, poi, vogliamo offrire un servizio più completo, e mettere a disposizione un’educatrice o un’animatrice, non è obbligatorio rispettare i requisiti professionali richiesti per la categoria, in quanto non si tratta di un asilo privato o di una vera e propria struttura di baby-parking; tuttavia è consigliabile scegliere una persona con un curriculum adatto al ruolo, anche per qualificare la vostra attività.
Una volta concluse le verifiche preliminari, dovrà essere presentata la SCIA, presso lo sportello SUAP del Comune di ubicazione, per avviare l’attività, ed effettuata la Comunicazione Unica alla Camera di Commercio (che comprende, oltre all’iscrizione alla CCIAA, anche l’apertura della Partita Iva, l’iscrizione all’Inps – Gestione Commercianti per il titolare, e l’eventuale apertura di posizione Inps-Inail, se azienda con dipendenti).
L’iter si complica un po’ qualora si volesse inserire nel bar una cucina, per la preparazione di pasti caldi; inoltre, se avete l’intenzione di posizionare un’insegna o dei cartelli, dovranno essere richieste le apposite autorizzazioni.
I consigli per avere quel “qualcosa in più”? Arredamento a tema, tanti giochi e passatempi per i bambini (libri illustrati, quaderni, colori,costruzioni…), ma anche passatempi per gli adulti (offrite anche ai “grandi” la possibilità di svagarsi, magari mettendo a disposizione dei libri, o dell’attrezzatura per scrivere o disegnare).
Infine, per attirare più clienti,oltre alla costruzione di un sito e di una pagina nei principali social, organizzate degli incontri a tema, dei mini-corsi in cui genitori e figli possano imparare dei nuovi hobby creativi… Senza mai trascurare la qualità di alimenti e bevande da somministrare (ricordate che, per quanto particolare, stiamo sempre parlando di un bar!).
Il successo, dopo una prima fase d’avvio, sarà garantito.
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