Le pentole di terracotta, dette anche di coccio, sono uno dei primi esempi di tegami per cucinare usati dall’uomo sin dall’antichità e rappresentano tuttora uno strumento indispensabile per la preparazione di tanti piatti tradizionali italiani.
Sono delle pentole composte da argilla, quarzo, silice e ossido di ferro che è il responsabile del caratteristico colore rossastro dei tegami di terracotta.
Capita spesso che questo tipo di pentole vengano ignorate e poco utilizzate a causa della loro delicatezza e fragilità, ma rinunciare alla terracotta significa perdere il gusto e il sapore che un cibo cotto in maniera lenta e delicata in questi tegami riesce ad acquisire.
Le due caratteristiche principali delle pentole di terracotta sono dovute alla presenza di argilla e sono:
- Una perfetta distribuzione del calore e dell’umidità durante la cottura grazie alla porosità dell’ argilla, questo porta ad avere una cottura lenta e delicata che insaporisce e ammorbidisce i cibi senza sbalzi di temperatura.
- La terracotta è alcalina e influisce sul sapore del cibo rendendolo dolce e delicato; un cibo particolarmente acido, come ad esempio la passata di pomodoro, acquisirà una dolcezza naturale grazie alla cottura nel tegame di terracotta.
Un altro aspetto da non sottovalutare è il basso costo; le pentole di terracotta possono essere acquistate a meno di 20 euro l’una e, se trattate nel modo giusto, possono durare una vita e possono essere tramandate di madre in figlia!
Certo, delicate sono delicate, un urto violento potrebbe provocarne la rottura e una fiamma troppo alta e potente potrebbe creare delle crepe e spaccature, ma le soluzioni e i modi per mantenere integra la nostra pentola esistono.
Per prima cosa dovete ricordare di applicare sul fornello un retino frangifiamma prima di utilizzare la vostra pentola di terracotta; in questo modo il calore non rimarrà concentrato in un unico punto ed eviterete così il rischio di rottura.
Prima di utilizzare le pentole di terracotta bisogna sottoporle ad un semplice trattamento:
- Immergete la pentola in una bacinella di acqua tiepida-calda per tutta la notte, al mattino cambiate l’acqua impostandola sempre sui 40°C circa e lasciate per altre 12 ore in ammollo; fate attenzione che tutte le parti siano completamente coperte dall’acqua.
- Lasciate la pentola asciugare all’aria per circa 5/6 ore; posizionatela capovolta appoggiata su di un lato in modo che l’apertura superiore non venga chiusa dal piano di appoggio e l’aria circoli liberamente anche all’interno del tegame.
Questo trattamento permette di abituare gradualmente la terracotta al calore e di donarle nuova idratazione dopo la cottura in forni ad alte temperature che hanno seccato il materiale e hanno tolto la naturale umidità.
Un consiglio in più: passate uno spicchio d’aglio su tutte le parti non smaltate del vostro tegame. L’aglio non solo è un fissante, collante e protettivo naturale ma riuscirà anche a riempire i pori della terracotta proteggendo per lungo tempo la superficie.
Lasciate agire l’aglio per un paio d’ore, lavate la pentola con acqua e sapone, lasciate asciugare e procedete con il normale utilizzo.
Per i tempi di cottura ricordate che la terracotta trattiene il calore per lungo tempo quindi i cibi continueranno a cuocere anche una volta tolta la pentola dal fornello.
Dopo l’uso basterà lasciare raffreddare completamente la pentola e lavarla, anche in lavastoviglie, una volta fredda.
Le pentole e i tegami di terracotta, trattati correttamente, durano una vita e possono essere utilizzati sui fornelli, nel forno, sul fuoco del caminetto, ma anche per servire i cibi in tavola o come elemento decorativo nelle nostre cucine!
Lascia un commento