Tra le tante novità della Legge Delega 183/2014, nota a tutti come Jobs Act, desta particolare interesse l’istituto delle ferie solidali.
Si tratta di un inedito assoluto, in Italia, mentre in altri Paesi europei questo modello è già utilizzato con successo: ad esempio, in Francia, da alcuni mesi è in vigore la Legge Mathys, chiamata così in onore di Mathys Germain, un bambino di 10 anni malato terminale di tumore. La norma è nata su ispirazione dei colleghi dello sfortunato padre, che hanno avuto l’idea di donargli i giorni di riposo arretrati, per permettergli di stare accanto al figlio, avendo, quest’ultimo, terminato tutte le ferie ed i permessi per assistere il piccolo.
Qui in Italia, il “Jobs Act” ha ora introdotto la medesima normativa, che prevede che ciascun dipendente possa cedere alcuni giorni di ferie o permessi (ma solo se eccedenti quelli previsti dal Contratto Collettivo Nazionale) ad un collega, genitore di un minore malato o disabile.
La Legge Delega, infatti, contempla, sia per il settore privato che per quello pubblico, il “riconoscimento della possibilità di cessione, fra lavoratori dipendenti dello stesso datore, di tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi , spettanti in base al contratto collettivo nazionale, in favore del lavoratore genitore di figlio minore con necessità di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute“.
Il testo, che dovrà poi essere specificato ed attuato da un decreto delegato, parla in linea abbastanza generale, ma è comunque possibile individuare i due requisiti essenziali per usufruire dell’istituto delle ferie solidali:
- Per chi “regala” i riposi, è necessario avere ferie o permessi in eccesso rispetto a quelli previsti dal CCNL del settore di riferimento.
- Per poter, invece, usufruire dei riposi ceduti, la condizione è avere un figlio sotto la maggiore età gravemente malato, oppure disabile, che necessiti di cure costanti.
La disposizione, introdotta nel Jobs Act da un emendamento, porta la firma della deputata Emanuela Munerato: attualmente, c’è chi si dice soddisfatto del tenore della norma, che offre una maggiore flessibilità ed un concreto aiuto ai dipendenti in situazioni familiari difficili, ma c’è anche chi lamenta il fatto che i vantaggi pesino unicamente sulle spalle dei lavoratori, mentre a Stato ed aziende non è richiesto alcun intervento.
Per ora, tuttavia, non possiamo che attendere l’emanazione del decreto delegato in materia, per vedere se dovrà essere offerto qualche sostegno aggiuntivo anche da parte di questi ultimi soggetti, o se il tutto si baserà esclusivamente sul volontariato tra colleghi.
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aliko dice
In attesa dell’emanazione del decreto in materia che sarebbe davvero un aiuto per i genitori!!!!