Richiesta di part time da parte della lavoratrice: l’azienda ha l’obbligo di trasformare il contratto?
Anche se uno stipendio “a tempo pieno”, in questi tempi di crisi, fa certamente comodo, talvolta risulta impossibile conciliare le esigenze familiari con quelle lavorative: per non rinunciare completamente al proprio lavoro, dunque, la soluzione può essere un contratto a tempo parziale. Ma il datore di lavoro è obbligato a concedere il part time?
Il datore di lavoro, in generale, non ha l’obbligo di concedere il part time al lavoratore che ne fa richiesta, così come non può convertire unilateralmente il rapporto da tempo pieno a tempo parziale: in alcuni casi, tuttavia, è tenuto ad accontentare la richiesta del lavoratore, mentre in altri casi, pur non esistendo un diritto in capo al dipendente, egli ha una priorità nella trasformazione del contratto.
Vediamo insieme le principali ipotesi relative alla diminuzione dell’orario di lavoro.
Part time al posto del congedo parentale
Il dipendente può chiedere, per una sola volta, al posto del congedo parentale (maternità facoltativa), o entro i limiti del congedo ancora spettante (se ne ha fruito parzialmente.), la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, a condizione che la riduzione d’orario non sia superiore al 50%.
Il datore di lavoro è tenuto a effettuare la trasformazione del contrato entro 15 giorni dalla richiesta.
Part time per malattia
Sussiste il diritto al part time, per il lavoratore, anche nel caso in cui sia affetto da una patologia oncologica o da gravi patologie cronico degenerative, se risulta notevolmente ridotta la capacità lavorativa.
Il datore di lavoro non può rifiutare la trasformazione del contratto da tempo pieno a parziale, nemmeno sulla base di esigenze aziendali inconciliabili. È invece necessario l’accordo in merito alla specifica riduzione dell’orario e per la scelta tra part-time orizzontale o verticale, tenendo conto sia delle esigenze del lavoratore che di quelle dell’impresa.
Part time e assistenza dei familiari
Il lavoratore o la lavoratrice ha diritto di priorità nella conversione del contratto a tempo parziale nel caso in cui:
- assista il coniuge, un figlio o un genitore affetto da patologie oncologiche o gravi patologie cronico degenerative;
- assista una persona convivente con handicap grave invalida al 100% e con necessità di aiuto continuativo perché incapace di compiere gli atti quotidiani della vita;
- abbia un figlio convivente di età non superiore a 13 anni o un figlio convivente portatore di handicap.
Part time per chi ha subito violenza di genere
Se la lavoratrice risulta inserita in un percorso di protezione relativo alla violenza di genere, ha diritto alla trasformazione del rapporto da tempo pieno a part-time se esistono posti disponibili in organico. Il rapporto part time deve essere nuovamente trasformato in full time a richiesta della lavoratrice.
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