Detrazioni figli a carico nel 730 e nel modello unico: quando spettano, come si calcolano.
Chi ha uno o più figli a carico, anche se maggiorenni, ha diritto a una particolare detrazione per ciascuno di essi.
Perché un figlio sia considerato a carico, è necessario che il suo reddito non super 2.840,51 euro a prescindere dal fatto che risieda o meno con i genitori. Dal 2019, il limite di reddito aumenta a 4mila euro, ma solo per i figli sino ai 24 anni di età.
La detrazione varia a seconda:
- del reddito complessivo posseduto da chi fa la dichiarazione (non importa se 730 o modello Unico);
- dell’età del figlio (sotto i 3 anni o meno);
- del possesso di handicap da parte del figlio;
- del numero dei figli.
La detrazione è ripartita, normalmente, al 50% tra i genitori; può spettare a un solo genitore al 100%:
- se padre e madre sono d’accordo ad attribuirla a chi ha il reddito più alto;
- se il beneficiario della detrazione ha l’altro genitore a carico;
- se il beneficiario della detrazione ha i figli in affido esclusivo (in questo caso è comunque possibile che i genitori decidano di accordarsi per la detrazione al 50%).
Non è invece possibile avere a carico un figlio al 100% e gli altri al 50%, o comunque che per uno o più figli vi sia una percentuale di carico diversa.
Leggi anche “730 precompilato 2018: come si presenta?“
Detrazioni figli a carico: come si calcolano
La detrazione per figli a carico viene determinata applicando una formula che, come abbiamo detto, cambia a seconda del numero dei figli, dell’età di ciascuno, del reddito del dichiarante e del possesso di handicap da parte di uno o più figli:
- per i figli minori di 3 anni si applica la formula seguente: 1.220 × [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000];
- per i figli da 3 anni in su si applica la seguente formula: 950 × [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000].
Se i figli sono più di uno, per ogni figlio i 95.000 euro (minuendo e divisore della formula) sono aumentati di 15.000 euro. Ad esempio, se si hanno 3 figli, i 95.000 euro diventano 125.000 e la detrazione, per ciascun figlio, è calcolata con le seguenti espressioni:
- 1.220 × [(125.000 – reddito complessivo) / 125.000] se il figlio ha meno di 3 anni;
- 950 × [(125.000 – reddito complessivo) / 125.000] se il figlio ha da 3 anni in su.
L’aumento è uguale per tutti i figli, nel senso che non si applica una formula con 95.000, una con 110.000 e una con 125.000, ma tutte e 3 le espressioni per calcolare le 3 detrazioni hanno minuendo e divisore pari a 125.000.
Detrazioni figli a carico: famiglie dai 4 figli in su
Dal 4° figlio in su, le detrazioni teoriche di 1.220 (per i figli con meno di 3 anni) e 950 euro (per i figli da 3 anni in su) sono aumentate, rispettivamente, a 1.420 euro, per i figli minori di 3 anni e 1.250 euro per quelli da 3 anni in su, cioè sono aumentate di 200 euro.
Inoltre, per chi ha dai 4 figli in su, spetta un’ulteriore detrazione, unica per tutti i figli, il bonus famiglie numerose.
La detrazione è pari a 1.200 euro indipendentemente dal reddito, a prescindere dal numero di mesi nei quali ciascun figlio risulta a carico: ad esempio, se in una famiglia nasce il 4° figlio il 31 dicembre, il bonus famiglie numerose spetta per intero, come se il figlio fosse stato a carico per tutto l’anno.
La detrazione è una a famiglia, in questo caso, non una per ciascun figlio, ma a questa vanno a sommarsi le altre detrazioni spettanti per ciascun figlio a carico.
Ad esempio, se il signor Verdi ha 4 figli a carico, tutti maggiori di 3 anni, gli spetteranno 4 detrazioni da calcolare con la seguente formula:
- 1.250 × [(140.000 – reddito complessivo) / 140.000].
Oltre alle 4 detrazioni, avrà poi diritto al bonus famiglie numerose, pari a 1200 euro: il bonus famiglie numerose spetta per l’intero anno, a prescindere dal mese in cui si verificano le condizioni che determinano il sorgere del diritto. Ad esempio, se il 4° figlio nasce nel mese di dicembre, il bonus non va proporzionato ma spetta comunque per intero.
Se il contribuente è incapiente, la detrazione famiglie numerose non si azzera all’azzerarsi dell’imposta, ma si forma un credito a suo favore pari all’importo del bonus non utilizzato.
Detrazioni figli a carico: figlio portatore di handicap
Se un figlio è portatore di handicap, la detrazione teorica viene aumentata di 400 euro.
Ciò significa che le detrazioni spettanti sono calcolate con la seguente formula:
- 1.350 × [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000] se il figlio ha dai 3 anni in su;
- 1.620 × [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000]se il figlio ha meno di 3 anni.
Detrazioni figli a carico: mesi di spettanza
Tutte le detrazioni (escluso il bonus famiglie numerose, come appena osservato), se non spettano per tutto l’anno, vanno proporzionate in base ai mesi a carico.
Ad esempio:
- se un figlio nasce il 20 ottobre, la detrazione spetta per 3 mesi: dunque l’importo della detrazione si deve dividere per 12 e moltiplicare per 3;
- nell’anno in cui un figlio compie i 3 anni di età, spetta la maggiore detrazione sino al mese del compleanno: in pratica, se un figlio compie gli anni il 20 aprile, la detrazione più alta per figli sotto i 3 anni spetta per 4 mesi, e la detrazione inferiore spetta per i restanti 8 mesi;
- se il figlio a carico si sposa, la detrazione spetta al genitore sino al mese precedente al matrimonio, ed al coniuge dal mese delle nozze in poi: se, dunque, si sposa il 7 maggio, il genitore ha diritto alla detrazione per 4 mesi, mentre i restanti 8 mesi di detrazione spettano al coniuge.
Quando, invece, il figlio superi la soglia di reddito pari a 2.840,51 euro (o pari a 4mila euro se under 24) non spetta alcuna detrazione per tutto l’anno, perché ai fini del carico, come abbiamo detto, si considera il reddito complessivo dell’anno. Dunque, anche se il figlio supera la soglia di reddito il 31 dicembre, al genitore, per l’intero anno, non spetta alcuna detrazione. Se la detrazione è già stata fruita nella busta paga, nella pensione o nella disoccupazione del lavoratore, il datore di lavoro o l’Inps devono procedere al conguaglio, dunque alla restituzione della detrazione. Il conguaglio, se non effettuato dal sostituto d’imposta, avviene nella dichiarazione dei redditi, con modello Unico o 730.
Lascia un commento