Non sono brava a disfarmi delle cose, ho una propensione all’accumulo notevole, spesso per pigrizia più che per reale attaccamento agli oggetti.
Eppure a un certo punto esplodo: essere sommersa da vestiti, barattoli, cianfrusaglie inutili mi rende insofferente, isterica.
Sogno spazi in ordine ed essenziali dove le quattro cose che uso quotidianamente siano a portata di mano e non dietro marmaglia da dover spostare e far transumare in giro per casa.
Certamente se avessi un appartamento di duecento metri quadri non avvertirei il problema, ma la mia quotidianità si svolge in uno spazio ben più limitato dove se tutto non ha un posto non c’è neppure una mattonella per camminare. I bambini ovviamente ci mettono il loro carico, con la mole di giocattoli e la timida predisposizione a rimettere tutto da dove viene preso, ma devo ammetterlo: non è colpa loro. I bambini si adattano molto meglio degli adulti all’ambiente e nei periodi in cui la nostra casa respira, loro seguono quel ritmo.
Ecco perché mi sto accostando all’arte del liberarsi del superfluo, il decluttering.
Le mie difficoltà sono principalmente due:
- La pigrizia. Fare pulizia, eliminando, facendo cernite e spostando oggetti di tutti i tipi in casa per indirizzarli fuori costa fatica e tempo. Io non ho tempo libero e quando mi capita di avere una mezza mattinata senza impegni e senza previsioni di burrasca in casa, preferisco svagarmi con un libro, ma poi mi accorgo che il problema del disordine e del ‘troppo pieno’ mi si ripresenta sempre più prepotente facendomi vivere male.
- La predisposizione al sogno. Io sogno la famosa casa da duecento metri quadri e non la sogno come fosse inarrivabile, ma come un desiderio che prima o poi sono certa si avvererà, quindi sono tentata a dirmi all’orecchio che questa situazione di ‘pienezza’ sia transitoria, per cui devo solo abbozzare per un po’, stringere i denti e trattenere il respiro che presto o tardi, tutto ciò che possiedo avrà un posto.
Come riuscire a liberarsi delle cose inutili?
Nonostante le premesse, sono riuscita partendo da piccole azioni quotidiane a prendere il via, rendendomi conto di quanto la vita veramente diventi più semplice, di quanto tempo ed energia io riesca veramente a risparmiare quando intorno l’ambiente è in ordine e ‘svuotato’.
Piccoli obiettivi, grandi risultati
Non parto mai in quarta, non ne sono capace. Non mi dico mai: oggi svuoto la cucina, bensì penso: oggi, mentre il piccolo dorme, do una sistemata al cassettone della dispensa (oppure allo scaffale delle pentole). In genere l’euforia di sistemare una piccola porzione, mi fa ampliare il raggio d’azione e il risultato è sempre superiore a quanto mi ero prefissata.
Cogliere il momento giusto
È perfettamente inutile per me pianificare azioni di questo tipo, ho notato che mi riescono molto meglio quando lo decido sul momento oppure quando ‘esplodo’ con la classica goccia che fa traboccare il vaso che nella fattispecie si tratta del momento in cui non trovo ciò che mi serve. Respiro, mi rimbocco le maniche e sgombero gli ambienti (o le piccole porzioni di mobile).
Trovare un destinatario
A me l’idea di buttare oggetti belli e funzionanti solamente perché non mi servono mi fa stare male, quindi ho focalizzato alcuni destinatari: amiche per abiti e accessori, parenti per utensili da cucina, un mercatino di beneficenza o dell’usato per i giocattoli e quando scarto, metto via direttamente in scatoloni predisposti per finire a chi di dovere. Tutto si svolge facilmente e in maniera più indolore.
Concedersi un ripensamento
Accade che io sia indecisa sulla sorte di qualcosa che magari mi piace particolarmente o che ho utilizzato tantissimo e quindi immagino possa tornarmi utile o a cui semplicemente sono legata affettivamente. Predispongo allora un contenitore, una sacca o una scatola per gli oggetti in giacenza.
C’è chi la mette via e se dopo un tot di mesi non ne ricorda il contenuto se ne disfa senza riaprirla, io no. Per me è una pratica troppo violenta e quindi la riapro eccome e magari rimetto in uso qualcosa. Lo trovo comunque un grande risultato, perché nel frattempo mi sono liberata di tantissime altre cose.
Trovare il giusto distacco dal fanatismo
Non ho nessuna intenzione di finire nel Guinness dei primati, voglio solo vivere meglio. Quindi non arriverò mai a vivere con soltanto 100 oggetti in una casa di 25 metri quadri, andando poi a chiedere al vicino di fare una doccia.
Per me il decluttering non è un approccio di sacrificio e di rinuncia, ma una modalità di benessere, quindi credo che ognuno debba tarare le proprie manovre sulla propria idea di benessere. Nel mio caso resta il sogno dell’appartamento di duecento metri quadri, molto essenziale, con grandi spazi distesi e ordinati, ma con acqua corrente, oggetti belli da guardare e tutto ciò che a me serve per sentirmi a casa.
Cosa ne pensate?
Vi liberate abitualmente del superfluo o aspettate di esplodere?
lucia dice
Il mio problema più grande è mio marito che non butterebbe via NIENTE! Neanche la roba rotta o le felpe che usava 30 anni fa! Ormai ho capito: devo agire di nascosto, tanto lui non si ricorda mai di tutto quello che ha nei cassetti, negli armadi, nello sgabuzzino. Secondo problema: la mia pigrizia. L’idea di iniziare a far ordine mi smonta, mi deprime. Anche il cambio di stagione per me è un’angoscia, mi intristisce. Mi sembra tempo perso.
A proposito, hai un consiglio su come rendere quest’operazione un po’ più “leggera” e “invitante”?
Comunque una casa piccola (come la mia) con poco, bello e indispensabile è il mio sogno!
Lucia
Mammafelice dice
Anche mio marito non butterebbe via niente: io ho risolto dedicando un armadio a ciascuno. Così, se ha l’armadio strapieno, si costringe da solo 😉
Per il cambio di stagione: non hai la possibilità proprio di non farlo? Mi spiego: hai un armadio grande? Che vestiti usi? Senti, ne scrivo un post per Lunedì, così mi spiego meglio 😉
Miriam dice
anche noi abbiamo lo stesso problema, solo che in questo caso sono io che non riesco a buttare via niente e mio marito diventa matto con me, perche oltre a seguirmi per casa per rimettere quasi tutto a posto, quando apre l armadio penso che vorrebbe correre via e non venire più in camera da letto. Forse la prossima volta dovrebbe dormire in macchina, almeno non vede il cumulo di vestiti nell armadio
Mammafelice dice
😀
ISOLINA dice
iO HO VOGLIA DI DISFARMI DI TUTTO QUANTO ACCUMULATO ATTRAVERSO ACQUISTI, COLLEZIONI, EREDDITA’ LAVORI A MANO, REGALI, QUADRI ,OGGETTI VINTAGE MA NON POSSO ANDARE IN GIRO PERCHE’ NON HO L’AUTO
VORREI CHE QUALCUNO MI STIMASSE COSA VALE LA PENA DI VENDERE E COSA BUTTARE O REGALARE. GRAZIE