Gestione Inps casalinghe: chi si può iscrivere, a quanto ammontano i versamenti, quando si può andare in pensione.
La conciliazione del lavoro con le esigenze familiari non è affatto semplice, e sono numerosi le donne o gli uomini costretti a rinunciare all’impiego per curare figli e famiglia.
Occuparsi dell’ambito domestico e familiare è comunque un lavoro, ed è giusto che anche le casalinghe e i casalinghi abbiano diritto alla pensione: a tal proposito, non molti sanno che l’Inps ha istituito un’apposita gestione, il Fondo Casalinghe, che permette di versare i contributi ed aver accesso al pensionamento a tutti coloro che prestano la propria opera in famiglia, senza vincoli di subordinazione.
Gestione Casalinghe: chi può iscriversi
Possono iscriversi al Fondo casalinghe, a dispetto del nome, anche gli uomini, purché rispettino i seguenti requisiti:
- abbiano un’età tra i 16 ed i 65 anni e 7 mesi;
- svolgano un’attività legata alle proprie responsabilità familiari, purché non si tratti di lavoro subordinato;
- non siano già titolari di pensione diretta;
- non siano lavoratori dipendenti, parasubordinati o autonomi, obbligati all’iscrizione ad un altro ente o cassa previdenziale; fanno eccezione i soli lavoratori part time per i quali le settimane utili alla pensione siano ridotte a causa dell’orario e della retribuzione (ad esempio le colf che lavorano meno di 24 ore a settimana).
Gestione Casalinghe: quanto si deve versare
Anche se non esiste l’obbligo di versare un importo minimo, si considera accreditato un mese di contributi al versamento di almeno 25,82 euro, ed un anno al versamento di 309,84 euro.
I versamenti sono interamente deducibili dal reddito.
Gestione Casalinghe: quando si può andare in pensione
È possibile pensionarsi nel fondo Casalinghe qualora si possiedano:
- 57 anni e 7 mesi di età e 5 anni di contributi: l’assegno, in questo caso, deve essere pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale (ossia la pensione deve superare i 538,22 euro al mese);
- in alternativa, è sufficiente possedere almeno 65 anni e 7 mesi di età, e 5 anni di contributi.
Gestione casalinghe: a quanto ammonta la pensione
La pensione nel Fondo Casalinghe è calcolata col metodo contributivo: questo sistema si basa sui contributi accantonati, rivalutati secondo la variazione media quinquennale del Pil, e sull’età pensionabile.
Ad esempio, per arrivare a 500 euro mensili di pensione è necessario aver accantonato, nell’arco della vita lavorativa, 120.000 euro di contributi: pertanto, gli accantonamenti devono essere proporzionati agli anni di iscrizione al fondo (più sono gli anni in cui effettuare i versamenti, più bassa risulta la cifra da accantonare ogni anno).
Viene da chiedersi, a seguito dell’esiguità dell’assegno rispetto ai versamenti, se iscriversi convenga, oppure sia preferibile non versare nulla ed attendere la spettanza dell’assegno sociale: a tal proposito, bisogna ricordare che l’assegno sociale ha dei precisi limiti di reddito, mentre non vi sono limiti per la pensione casalinghe, in quanto non è una prestazione assistenziale, ma si basa sui contributi versati.
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