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Come mettere a norma il proprio blog

25 Novembre 2015 di Noemi Secci 3 commenti

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Oggigiorno, sono sempre di più le persone che curano un blog, una pagina sui social network, o addirittura un proprio sito; non tutti lo fanno per pubblicizzare un’ attività commerciale o professionale: difatti, c’è chi vuole condividere un hobby, chi vuole sostenere una causa, chi un ideale o una passione.

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Per poter costruire su misura il proprio sito, tra l’altro, non occorre essere per forza degli informatici: la rete pullula di servizi in grado di progettare dei siti completi “chiavi in mano”, e questo ha, ovviamente, contribuito alla crescita esponenziale delle pagine web.

Tuttavia, da una prima fase “pioneristica”, senza regole precise e senza controlli, siamo ormai arrivati ad una fase in cui sono state delineate chiaramente le varie normative che riguardano il web.
Una delle ultime regole ad entrare in vigore è stata la cosiddetta “Cookie Law”, ossia la Legge che ha reso obbligatori, su siti e blog, dei banner che avvisino gli utenti dell’utilizzo dei cookies di profilazione.

I cookies (il nome che riporta all’arte culinaria non inganni) non sono altro che dei file di testo, che possono contenere informazioni, come le ricerche eseguite dall’utente, i link utilizzati, la lingua impostata, etc: questi, finchè non li si cancella, restano nel dispositivo utilizzato (pc, smartphone, tablet…), in modo che, tornando nella pagina, essa ricordi le scelte dell’utente(come la lingua).

Diversi sono, invece, i cookies di profilazione pubblicitari, presenti nei siti di chi utilizza servizi di pubblicità esterni, come Google Adsense: per quest’ultima tipologia, oltre all’inserimento dei banner nelle pagine web, dovrà anche essere effettuata una comunicazione al Garante della Privacy, del costo di 150 Euro, per diritti di segreteria.

Non fare la comunicazione, pur avendone l’obbligo, può costare molto caro, poiché sono previste multe da 20.000 a 120.000 Euro. Le sanzioni sono molto salate anche per chi non inserisce i banner con l’avviso all’utenza, da 10.000 a 120.000 Euro.

Sono esclusi dall’obbligo del banner, oltre, ovviamente, ai siti che non contengono cookies, anche quelli che utilizzano solo cookies tecnici (ad esempio, per il login), cookies creati dall’autore delle pagine solo a fini statistici, oppure che non registrino l’intero indirizzo IP dei visitatori: in questi casi, dunque, niente multa.

Attenzione, però, la Cookie Law non è l’unica normativa che interessa i gestori di blog e siti: non dobbiamo dimenticare, infatti, la Legge sulla Privacy, per il trattamento dei dati personali degli utenti.

Basta un semplice Form Contatti, la creazione di un account presso il sito, o qualsiasi operazione che comporti la conoscenza dei dati di un visitatore, perché scatti l’obbligo che quest’ultimo fornisca esplicitamente il consenso al trattamento dei dati personali: a tal riguardo, dovrà essere presente un’apposita pagina di Privacy Policy, nella quale inserire un’informativa completa sulla gestione dei dati dell’utenza, con la chiara indicazione del responsabile del trattamento.

Infine, anche se può sembrare scontato, non dimentichiamo il rispetto del diritto d’autore (copyright), sia per i testi, che per le immagini . Possiamo, infatti, utilizzare le foto reperite, ad esempio, su Google, soltanto se sono state contrassegnate per essere riutilizzate (riutilizzo commerciale).

Per i testi, oltre, ovviamente, a ricordare che il furto di contenuti viola la Legge sul diritto d’autore, ed è un reato a tutti gli effetti, non bisogna dimenticare che la presenza di contenuto copiato comporta, da parte di Google, una penalizzazione nell’indicizzazione delle pagine che, nei casi più gravi, può arrivare ad un’eliminazione dall’indicizzazione

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Categoria: Risparmi e Fisco
Tag: blog a norma/ cookie law/ da hobby a lavoro/ inventarsi un lavoro/ lavorare con internet/ lavorare da casa/ lavorare online/ lavoro autonomo/ lavoro creativo/ sito a norma

Commenti

  1. Marina dice

    25 Novembre 2015 alle 9:37

    Precisazioni utilissime, grazie ?
    Mi resta un dubbio: anche per i banner pubblicitari (ad es. Amazon) occorre la comunicazione al Garante? Grazie!

    Rispondi
  2. Marina dice

    25 Novembre 2015 alle 9:42

    errata corrige ?
    Per TUTTI i tipi di banner pubblicitari ( ad es. Amazon) occorre la comunicazione al Garante?

    Grazie

    Rispondi
    • Mammafelice dice

      26 Novembre 2015 alle 22:33

      c’è controversia su questo. in teoria solo su quelli di cui conservi i cookie, nella pratica nessuno sa come si faccia questa comunicazione, perché si sono scordati di dirlo 😀

      Rispondi

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