Un’abitudine ormai acquisita nella mia routine culinaria è l’autoproduzione del dado alimentare. Nel dado alimentare industriale, per esempio, sono contenuti conservanti e una percentuale di gran lunga superiore di sale rispetto alla versione fatta in casa. Ecco perché vale ancor più la limitata fatica di farselo da soli: a me non ne manca mai un barattolo in frigo. Sono anni che lo faccio, ma col tempo ho imparato a ispirarmi soltanto alla versione originale e sfruttare di più le materie prime che ho a disposizione, in particolare, appunto, gli scarti delle verdure che cucino diversamente.
Ecco la mia ricetta del dado alimentare con varianti:
- 150 gr di scarti di sedano, incluse foglie e torsolo
- 100 gr di bucce di carote bio e cimette
- 100 gr di parti esterne delle cipolle (a volte sostituisco con la parte verde dei porri)
- 50 gr di pomodori (se lo faccio in inverno non li metto e aggiungo qualche cinema di broccolo o del finocchio)
- 70 gr di zucchine (oppure in inverno le foglie esterne del cavolo o il finocchio)
- 1 spicchio d’aglio
- 1 foglia di alloro
- foglie di basilico, salvia, rosmarino
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 300 gr di sale grosso
- 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- 30 gr di vino bianco secco (io da quando lo uso anche per i bambini non lo metto)
- 50 gr di parmigiano
La preparazione è piuttosto rapida: frullate verdure e aromi e cuocete a fuoco basso unendo olio, vino e sale per una ventina di minuti. Quando è freddo aggiungete il parmigiano, omogeneizzate e trasferite in contenitori ermetici. Può conservarsi in frigo fino a sei mesi.
Per l’utilizzo è necessario fare una prova le prime volte per tarare la proporzione con l’acqua. In genere comunque si attesta a un cucchiaino di dado per un litro d’acqua.
Ci avete mai provato? E cosa state aspettando?
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