Mystery Shopping: come trovare incarichi, giustificare i redditi, aspetti fiscali, svolgimento dell’attività.
Spesso vediamo comparire, sul web ed in varie riviste, annunci di lavoro per attività di mystery shopping: l’attività richiesta consiste nel recensire un negozio, un’azienda o un prodotto, in qualità di cliente. Si è pagati, in pratica, per “fare shopping”: il lavoro dei sogni di tutte noi “amanti degli acquisti”.
Attenzione, però, non è tutto oro quel che luccica: assieme alle società serie che si occupano di questi incarichi, difatti, il web pullula di soggetti truffaldini che utilizzano annunci allettanti come esca.
Vediamo, allora, come riconoscere le offerte di lavoro serie di mystery shopping, come deve svolgersi l’attività, e gli adempimenti amministrativi e fiscali necessari.
Lavorare come mystery shopper
Innanzitutto, è molto difficile che un’azienda prometta cifre consistenti per un’indagine semplice, come ad esempio un acquisto in un determinato negozio. È anche altrettanto difficile che ci propongano un’assunzione come dipendenti, dato che si tratta di attività occasionali: non sono molte, difatti, le società che richiedono una valutazione tramite tale metodo, e le commesse di lavoro, per le aziende di mystery shopping, non sono frequenti. È più facile, invece, che ci sia proposta una valutazione su acquisti già effettuati di un determinato prodotto, mediante la compilazione di appositi form online.
In ogni caso, anche per gli incarichi dal vivo, come clienti “in incognito”, i compensi sono piuttosto bassi: mediamente, per un’attività di recensione di un punto vendita che richieda un’ora di tempo, si offrono 15 Euro, più la possibilità di effettuare un acquisto d’importo ridotto (entro i 5-10 Euro).
Sono veramente poche, dunque, le persone che riescono a fare i mystery shopper di mestiere: è più facile per chi abita in grandi città, o per chi viaggia molto, spostandosi in centri di certe dimensioni. Più si acquisiscono esperienze, più le società serie del settore tenderanno ad affidare incarichi.
Per iniziare a proporsi come mystery shopper, oltrechè rispondere agli annunci delle società più serie, ci si può direttamente iscrivere nei portali internet delle aziende del settore: tra le più conosciute, Mystery Shop Eyes- Lynx, Doxa, Gfk, Gap Central, Cast Group…
In generale, un’azienda truffaldina si riconosce per gli annunci troppo allettanti ed irreali (compensi troppo alti, promessa di assunzione con stipendio fisso a fronte di un impegno troppo leggero…).
Mystery shopper: aspetti fiscali
Inizialmente, essendo gli incarichi meramente saltuari, l’attività rientrerà nell’ambito del lavoro autonomo occasionale (articolo 2222 del codice civile): nessun obbligo di aprire la Partita Iva, dunque, né di emettere fatture. Per i compensi dovrà essere emessa una semplice ricevuta, spesso fornita dalla stessa società committente, esente da Iva, ma soggetta a ritenuta d’acconto del 20%; alla ricevuta dovrà essere apposta una marca da bollo da 2 Euro, se i compensi superano i 77,47 Euro.
I redditi andranno inseriti nella dichiarazione annuale, modello unico o 730, come redditi diversi. La società dovrà fornirci, entro il 28 febbraio dell’anno successivo allo svolgimento degli incarichi, al certificazione delle ritenute sul reddito da lavoro autonomo, la cosiddetta Cu.
I contributi previdenziali dovranno essere versati solo se il reddito annuo supererà i 5.000 Euro: in questo caso, superata la soglia, ci si dovrà iscrivere alla Gestione Separata Inps.
Mystery shopper: come si svolge l’attività
Le attività da svolgere durante un incarico variano molto a seconda di quanto viene richiesto dall’azienda cliente. Il più delle volte, ci viene domandato di fotografare determinati settori di un punto vendita, di richiedere indicazioni al personale, e di effettuare un piccolo acquisto.
Per lavorare in maniera ottimale, oltre a dire addio alla timidezza, è necessaria anche una certa discrezione; è altrettanto importante dotarsi di strumentazione adeguata. Non è necessario possedere un kit da spia, ma basta uno smartphone, equipaggiato con le app giuste.
Mystery shopper: le app che bisogna scaricare
Ecco un elenco delle app più adatte per svolgere l’attività al meglio:
Per pianificare l’incarico: Google Keep ed Easy Notes, sono due applicazioni intuitive, utili per prendere appunti e creare una check list; possono essere registrati anche promemoria vocali e configurati degli alert.
Per foto e video:
- Camera MX: permette di scattare foto e girare video in alta definizione, con la possibilità di utilizzare scenari ed effetti;
- Picsart: quest’applicazione, oltre a scattare foto, è ottima per i collage fotografici e la modifica delle immagini;
- Cam Scanner: quest’app, oltre all’editing fotografico, consente anche di salvare le foto in formato Jpeg e Pdf, per inviarle via mail.
Per prendere appunti:
- SMemo, app per gli appunti compatibile con i dispositivi Android;
- Note, app preinstallata nei dispositivi Ios;
- Registratore vocale, per appunti al volo, utilissimo in situazioni in cui è difficile scrivere.
Per convertire i file: Online Convert: consente la conversione di molte tipologie di file in maniera semplice e intuitiva.
Per inviare i file al committente: Dropbox o Google Drive: queste app danno la possibilità di possedere uno storage gratuito online, accessibile anche dai dispositivi mobili; i file possono essere salvati e condivisi con molta facilità.
Smartphone ed app ottimali consentiranno di svolgere al meglio il lavoro di mystery shopper, ma non dimentichiamo le qualità più importanti:
- puntualità: presentiamoci negli orari richiesti dall’incarico, poiché l’esito della nostra visita potrebbe variare notevolmente, se ci presentiamo in un momento diverso da quello indicato;
- precisione: eseguiamo, punto per punto, quanto richiesto dall’azienda;
- cortesia: non dimentichiamoci di trattare il personale del punto vendita recensito con il dovuto rispetto; non dobbiamo fare “i critici da operetta”, né mettere in difficoltà i lavoratori, ma solo valutare la loro attività, in condizioni normali;
- discrezione: non siamo spie, ma dobbiamo sforzarci di sembrare comuni clienti.
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