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Vorresti aprire una ludoteca, ma non sai da dove cominciare? Innanzitutto devi sapere che la ludoteca, nel senso proprio del termine, è uno spazio di intrattenimento dedicato a bambini e ragazzi fra i 3 e i 15 anni (ma è possibile aprire ludoteche anche per adulti e anziani).
Quando, invece, l’attività offre dei servizi simili a quelli dell’asilo (attività didattico- formative, servizi di mensa, servizi di riposo), pur potendo essere denominata “ludoteca” non rientra nelle attività di intrattenimento e di divertimento, ma nelle attività di assistenza sociale non residenziale: è quindi indispensabile pianificare nel dettaglio il modo in cui l’attività sarà svolta, i servizi offerti e le attrezzature da utilizzare.
L’attività di ludoteca vera e propria, intesa come attività di intrattenimento, è disciplinata dal Tulps (Testo unico delle leggi in materia di pubblica sicurezza), in particolare dagli articoli 78 e 80, al pari di un normale locale di trattenimento, anche se la regolamentazione di dettaglio, soprattutto per quanto riguarda gli adempimenti e i requisiti strutturali necessari all’apertura, varia da regione a regione. Di conseguenza, è indispensabile verificare presso gli sportelli dedicati del comune o della regione le norme vigenti.
Come aprire una ludoteca: gli adempimenti per l’apertura
Ecco quali sono i passaggi fondamentali per aprire una luditeca:
- aprire la partita Iva come ditta individuale o società, utilizzando il codice Ateco 93.29.90, “Altre attività di intrattenimento e di divertimento” (il codice 88.99.00 “Altre attività di assistenza sociale non residenziale” vale invece nel caso in cui si tratti di una ludoteca che non svolge solo attività di intrattenimento);
- iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
- segnalare al comune l’avvio attività (Scia) almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività;
- iscrivere la ditta all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali presso l’Inail, se è prevista l’assunzione di lavoratori dipendenti, o vi sono collaboratori o soci lavoratori o amministratori;
- iscriversi all’Inps come ditta con dipendenti, se è prevista l’assunzione di lavoratori dipendenti;
- iscriversi presso la gestione Inps commercianti.
Non è necessaria una precedente esperienza nel settore, o possedere titoli di studio specialistici nell’ambito della puericultura o della pedagogia, ma è consigliabile il loro conseguimento.
Per quanto riguarda lo stabile in cui deve essere esercitata l’attività, si deve essere in possesso di agibilità e di abitabilità e rispettare i regolamenti edilizi, urbanistici e igienico–sanitari che definiscono l’ambiente sicuro e a misura di bambino. In generale, quindi, devono essere presenti: pavimenti antiscivolo, protezioni per spigoli e parti esposte del mobilio, messa in sicurezza di porte e finestre, dotazione di suppellettili e tessuti ignifughi, impianti d’emergenza funzionanti e adatti all’ambiente.
Inoltre, gli ambienti devono rispettare le norme previste dalla legge quadro in materia di disabilità (legge n. 104 del 1992), sulle barriere architettoniche, la normativa sull’igiene, la salute e la sicurezza. Bisogna poi ottenere dal comando provinciale del vigili del fuoco il certificato di prevenzione incendi.
È consigliabile dotare i locali di pannelli mobili, per adattarli a esigenze che possono cambiare nel tempo, e dividere gli spazi secondo le diverse fasce di età. Per il periodo estivo, è utile disporre di spazi esterni per poter organizzare attività ricreative all’aperto.
Se si vuole offrire un servizio mensa, è necessario ottenere tutte le licenze in merito (corso HACCP, corso SAB…), nonché il nulla osta dell’ASL che certifichi il rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza.











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