Vorrei aprire uno shop online: basta la partita IVA e l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS, oppure sono costretta anche a iscrivermi al Registro imprese e a mandare la SCIA al Comune?
La pandemia in atto, lockdown della scorsa primavera e le zone rosse, hanno portato ad un forte incremento dei consumi online. Molti consumatori, anche i più restii ad utilizzare la rete per gli acquisti giornalieri, hanno dovuto cedere e adattarsi, trovando alla fine utili i servizi così forniti, come le consegne direttamente a casa, la scelta vasta e illimitata anche di prodotti difficilmente reperibili sul mercato fisico, la velocità nelle transazioni, ecc.
L’e-commerce è perciò diventata una buona soluzione per limitare i danni della pandemia sia per chi ha già un’attività commerciale sia per chi intende aprire ex novo un negozio online.
Ebbene, l’apertura di un negozio online, o lo svolgimento di una qualsiasi attività di e-commerce comporta, dal punto di vista fiscale e previdenziale, gli stessi adempimenti necessari per aprire un negozio.
Questo perché, secondo il Fisco, se l’attività viene svolta in modo continuativo (quindi non occasionale), professionale e organizzato, deve considerarsi a tutti gli effetti attività commerciale, a prescindere dal luogo in cui si svolge.
Negozio online: una nuova vetrina per un negozio già esistente
Una possibile situazione è quella del titolare di un negozio già esistente che decida di incrementare le vendite aprendo un sito di e-commerce. In questo caso, dal punto di vista fiscale, l’unico adempimento riguarda la comunicazione dell’attività aggiuntiva, rispetto a quella già svolta, al registro delle imprese e la modifica del codice ATECO dell’attività commerciale.
Negozio online: adempimenti fiscali e previdenziali
Per iniziare una nuova attività di e-commerce gli adempimenti sono maggiori, cioè bisogna:
- Aprire una partita IVA. Si tratta di un codice numerico che identifica in modo univoco il soggetto che esercita l’attività commerciale. A questo codice numerico è inoltre associato un codice attività ATECO che individua il tipo di attività svolta. Con l’apertura della partita IVA va anche scelto il regime fiscale da adottare.
- Iscrivere la ditta individuale o la società al registro delle imprese nella sezione “commercianti” della Camera di Commercio di competenza.
- Comunicare l’inizio dell’attività (SCIA) al Comune in cui ha sede l’impresa. È questo un adempimento importante in quanto è possibile cominciare ad operare nell’e-commerce solo dopo la presentazione della SCIA.
- Iscriversi alla gestione commercianti dell’INPS.
- Aprire una posizione INAIL, qualora si assumano collaboratori o dipendenti.
È utile ricordare che la ragione sociale, l’indirizzo completo e la partita IVA vanno indicate nella homepage del sito.
Negozio online: la Comunicazione unica
Fortunatamente è possibile occuparsi tutti questi adempimenti semplicemente con il servizio ComUnica che, con un’unica comunicazione al Registro Imprese della Camera di Commercio, accentra anche le richieste di Partita IVA, iscrizione INPS, eventuale apertura della posizione assicurativa INAIL e presentazione della SCIA.
La Comunicazione Unica può essere fatta rivolgendosi ad un commercialista o consulente del lavoro oppure direttamente online in modo gratuito grazie ad un software chiamato ComUnica Imprese. Per poter scaricare il software e fare la comunicazione autonomamente è però necessario munirsi di:
- firma digitale che si ottiene rivolgendosi direttamente alla Camera di Commercio oppure tramite un intermediario accreditato;
- credenziali Telemaco necessarie per l’invio delle pratiche;
- casella di posta elettronica certificata (PEC).
Apertura negozio online: costi
I costi per l’avvio di un e-commerce variano a seconda della Camera di Commercio di competenza e soprattutto in base alla forma giuridica dell’impresa.
Ad esempio, per la costituzione di una società (società in nome collettivo, società a responsabilità limitata ecc.) bisogna sostenere il costo relativo alla parcella del notaio.
L’iscrizione al registro delle imprese prevede oneri annuali abbastanza esigui, la presentazione della SCIA ha un costo che varia da comune a comune. A ciò bisogna aggiungere i diritti camerali, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo.
Anche il diritto annuale varia, secondo il fatturato e l’eventuale applicazione di riduzioni.
Il costo annuale dei contributi INPS, per esempio, per il titolare di una ditta individuale iscritto alla gestione commercianti, è di circa 3.850 euro (per l’anno 2020), se il fatturato va da zero a 15.953 euro (o se l’impresa è in perdita).
A questi costi d’impresa bisogna poi aggiungere quelli tipici dell’e-commerce: per esempio, sviluppo del sito web, contratto di hosting, attività di digital marketing e ottimizzazione SEO. Si tratta di costi relativi alla parte tecnica di un progetto di negozio online e che vanno approfonditi ed analizzati con gli esperti del settore, a cui è consigliato rivolgersi.
Negozi online e regime forfettario
I costi per la contabilità risultano notevolmente contenuti, se si decide di aderire al regime forfettario. Questo regime fiscale, difatti, consente un buon risparmio d’imposta e una notevole semplificazione degli adempimenti. In particolare il regime forfettario prevede:
- imposta ridotta del 5% per le start up e fino al 5° anno di attività;
- imposta sostitutiva del 15% dal 6° anno di attività;
- riduzione del 35% dei contributi previdenziali (solo per artigiani e commercianti);
- nessun obbligo di tenuta dei registri IVA obbligatori (bisogna solo numerare progressivamente le fatture e certificare i corrispettivi);
- nessuna applicazione di IVA e ritenuta d’acconto nelle fatture;
- esonero dall’IRAP, IRPEF e addizionali, nonché dagli studi di settore.
Non è possibile, però, dedurre le spese in modo analitico, ad eccezione dei contributi previdenziali obbligatori, ma il reddito viene decurtato di una percentuale, detta coefficiente di redditività: per il commercio, il coefficiente è pari al 40%.
Ciò significa che, su 1.000 euro di fatturato, si pagano le imposte, al 5% o al 15%, su 400 euro, come se le spese ammontassero a 600 euro.
C’è inoltre un limite massimo di ricavi annui, pari a 65.000 euro, per le attività commerciali, comprese quelle online.
L’unico adempimento fiscale è costituito dalla dichiarazione dei redditi annuale, il modello Redditi: ovviamente, essendo esonerati dall’applicazione dell’IVA, non è necessario presentare la dichiarazione annuale IVA, né effettuare gli altri adempimenti legati all’applicazione dell’imposta.
Negozio online: fatturazione ai fini IVA
L’attività di e-commerce comprende la vendita di beni, la prestazione di servizi e la commercializzazione di prodotti digitali. Dal punto di vista fiscale esistono delle differenze tra queste attività, il che porta a distinguere nel commercio elettronico due categorie:
- E-commerce diretto (o online): si tratta della vendita online di beni digitali (film, musica, software) che vengono acquisiti dal compratore tramite un download, e di servizi. In questi casi l’intera procedura di vendita e consegna avviene in maniera telematica. Secondo il fisco queste operazioni rientrano nella prestazione di servizi, con le regole di fatturazione che la relativa disciplina comporta.
- E-commerce indiretto (o offline): si tratta di vendita online di prodotti che vengono fisicamente consegnati al cliente, tramite i tradizionali canali di consegna. In questi casi è solo la vendita ad essere telematica. Secondo il fisco questo tipo di operazioni sono assimilate alla vendita per corrispondenza e non c’è obbligo di fatturazione, a meno che non lo richieda il cliente, né di scontrino o ricevuta fiscale. Unico obbligo è quello di annotare il corrispettivo della vendita nell’apposito registro.
Per avere le idee chiare sul da farsi e capire a quanto possono ammontare i costi per avviare la propria attività online, è sempre consigliabile rivolgersi a un bravo commercialista o consulente del lavoro.
Roberto dice
La guida per aprire un negozio online è molto dettagliata, ma mi chiedo se ci siano differenze sostanziali nei costi iniziali o nei requisiti legali a seconda della regione o del tipo di prodotti venduti. Potresti fornire esempi specifici o suggerimenti su come navigare queste variabili?