Ancora qualche settimana e il bonus bebè diventerà finalmente operativo.
Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri attuativo dell’incentivo è stato sottoscritto dai ministri del lavoro e della Sanità, ma si attende ancora l’invio alla Corte dei conti e la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” per l’effettiva operatività.
L’incentivo introdotto dalla Legge di stabilità 2015 consiste in euro 960 all’anno per ogni figlio nato nel triennio 2015-2017 per chi ha un Isee familiare non superiore ad euro 25.000, e in euro 1.920 per ogni figlio nato nel triennio 2015-2017, per chi ha un Isee familiare non superiore ad euro 7.000.
Il bonus bebè, come detto, avrà durata triennale ma sarà sufficiente richiederlo soltanto il primo anno, presentando domanda all’istituto di previdenza entro 90 giorni dalla nascita del figlio. Nel caso in cui la domanda sia presentata dopo questo termine il bonus decorrerà da tale data.
Per i figli nati dal 1 gennaio 2015 alla data di entrata in vigore del decreto si applicherà una norma transitoria per cui i 90 giorni si calcoleranno dalla data di entrata in vigore del decreto stesso, senza, quindi, che venga persa alcuna mensilità.
Il secondo e il terzo anno si avrà diritto ad usufruire del bonus senza che sia necessario presentare un’altra domanda. Resta, invece, indispensabile richiedere e presentare il modello ISEE aggiornato, in modo da verificare la sussistenza dei requisiti.
Il Bonus bebè presenta infine una ulteriore caratteristica, ossia quella di essere “collegato” al bambino e non al genitore, pertanto in tutti quei casi di modifica nell’affidamento dei figli o nel caso di perdita da parte di un genitore della potestà genitoriale, obbligando il “nuovo genitore” a presentare domanda.
Nulla, invece, in merito ad un eventuale bonus bebè “retroattivo” per tutte quelle mamme che hanno avuto un figlio nell’anno 2014.
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