Assegno di maternità dei Comuni e dello Stato: chi ne ha diritto, a quanto ammonta, come fare domanda
Sei in maternità ma hai perso il lavoro? Sei una lavoratrice precaria? Sei disoccupata o casalinga? Forse non sai che, pur non avendo diritto all’ordinaria indennità di maternità, puoi ottenere l’assegno di maternità concesso dallo Stato, oppure quello concesso dai Comuni, o ancora l’assegno di natalità, meglio noto come Bonus Bebè. In questo breve vademecum ti spiegherò chi ha i requisiti per queste prestazioni, a quanto ammontano e come richiederle.
Assegno di maternità dello Stato
Se sei una lavoratrice precaria, se fai un lavoro atipico o discontinuo e sei in maternità hai diritto all’assegno di maternità dello Stato che è un contributo economico a favore delle madri naturali e adottive.
Puoi ottenere l’assegno di maternità concesso dallo Stato se:
- sei cittadina italiana, europea, o extracomunitaria in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- sei residente in Italia;
- sei una mamma lavoratrice, anche precaria, e possiedi almeno 3 mesi di contributi per maternità, versati nel periodo tra i 18 e i 9 mesi che precedono il parto (o l’ingresso del bambino in famiglia, in caso di adozione);
- sei stata licenziata o ti sei dimessa volontariamente durante la gravidanza e possiedi almeno 3 mesi di contributi per maternità, versati nel periodo tra i 18 e i 9 mesi che precedono il parto (o l’ingresso del bambino in famiglia);
- sei in cassa integrazione, in mobilità o in disoccupazione Naspi e hai lavorato per almeno 3 mesi ma hai perso il diritto a trattamenti previdenziali o assistenziali: in questo caso puoi ottenere l’assegno se tra la perdita delle prestazioni e il parto non passano più di 9 mesi. Il periodo non può comunque superare la durata delle prestazioni godute;
- sei una mamma in gestione separata e hai versato 3 mesi di contributi per maternità nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo obbligatorio di maternità.
Ti ricordiamo che in caso di parto gemellare (o adozione/ affidamento preadottivo di più minori) l’assegno spetta per ogni bambino.
In alternativa alla madre, e sempre che abbia gli stessi requisiti contributivi e di cittadinanza della stessa, anche il padre del nascituro può aver diritto all’assegno:
- se c’è stato l’abbandono del figlio da parte della madre naturale, adottante o affidataria preadottiva, il padre ha diritto all’assegno;
- in caso di morte della madre, può chiedere l’assegno il padre che ha riconosciuto il bambino;
se è il padre non coniugato ad adottare o prendere in affidamento preadottivo il bambino, spetta a lui il contributo statale; - in caso di morte della madre, può ottenere l’assegno anche il coniuge della donna adottante o affidataria preadottiva.
Leggi anche “Pensione APE Rosa: come funziona e a chi spetta“
Assegno di maternità dello Stato: a quanto ammonta
Il contributo viene rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (adeguamento Istat). Per l’anno 2020 l’assegno è di 1.740,60 euro: l’importo è pagato dallo Stato ma liquidato dall’INPS in un’unica soluzione, o in 5 mensilità di pari importo (348,12 euro al mese per cinque mesi).
Assegno di maternità dello Stato: come fare domanda
Per ottenere l’assegno di maternità devi fare domanda all’INPS di competenza in base alla tua residenza. La domanda va presentata entro 6 mesi dalla nascita del bambino, o dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o affidamento preadottivo, in uno dei seguenti modi:
- rivolgendoti ad un CAF;
- tramite gli Intermediari dell’Istituto;
- direttamente in via telematica sul sito dell’INPS, se possiedi il PIN dispositivo o lo SPID, per i servizi online dell’Istituto.
Assegno di maternità dei comuni
Se non hai i requisiti contributivi minimi per l’assegno di maternità dello Stato, ovvero sei disoccupata o casalinga, puoi richiedere l’assegno di maternità concesso dal Comune di residenza: questo, infatti, è un trattamento di assistenza pagato dall’INPS ma a carico dei Comuni, che spetta per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento.
In particolare, hai diritto all’assegno se:
- sei cittadina italiana, europea, o extracomunitaria in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo oppure hai lo status di rifugiato politico;
- sei residente in Italia al momento della nascita (o dell’ingresso del minore in famiglia, in caso di adozione o affidamento preadottivo);
- non sei beneficiaria di indennità di maternità da parte dell’INPS o di altri Enti Previdenziali;
- il valore dell’ISEE del tuo nucleo familiare non supera 17.416,66 euro.
Assegno di maternità del comune: a quanto ammonta e come fare domanda
L’assegno, anche in questo caso pagato dall’INPS, per l’anno 2020 è di 348,12 euro per 5 mesi, per un totale di 1740,60 euro.
Per ottenerlo, devi presentare la domanda al tuo comune di residenza, il quale verifica che tu abbia i requisiti richiesti, entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia, nel caso di adozione o affidamento preadottivo.
Assegno di natalità 2020 (Bonus Bebè)
Se sei in attesa di un bimbo ti farà piacere sapere che il Decreto Rilancio del Governo ha confermato anche per il 2020 l’assegno di natalità (meglio noto come Bonus Bebè). Il Bonus Bebè è un contributo erogato dall’INPS alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affidamento preadottivo nell’anno in corso.
Requisiti per ottenere il Bonus Bebè sono:
- cittadinanza italiana, oppure di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’UE o carta di soggiorno permanente o ancora status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- residenza nel territorio dello Stato;
- convivenza con il minore, cioè figlio e genitore che richiede l’assegno devono abitare sotto lo stesso tetto.
Assegno di natalità: a quanto ammonta e quanto dura
L’Assegno di natalità ha un importo che varia in base al reddito ISEE. In particolare:
- reddito ISEE è pari o inferiore a 7.000 euro, l’assegno ammonta a 160 euro al mese;
- reddito ISEE è compreso tra 7.001 e 40.000 euro, l’assegno è di 120 euro al mese;
- reddito ISEE supera 40.000 euro, l’importo è di 80 euro al mese.
È bene sapere che il beneficio aumenta del 20% se hai già un altro bambino e quindi la richiesta viene presentata per un secondo figlio nato, adottato o affidato.
L’Assegno di natalità si percepisce per un anno, e viene pagato direttamente a chi ne fa richiesta con:
- bonifico domiciliato;
- accredito su c/c bancario o postale, su libretto postale o su carta prepagata con codice IBAN (intestata al richiedente).
Il pagamento avviene ogni mese fino al compimento del primo anno di età del bambino, o del primo anno dall’arrivo in famiglia del minore per adozione o affidamento preadottivo.
Assegno di natalità: come e quando fare domanda
Per ottenere il Bonus Bebè devi farne domanda, entro 90 giorni dalla nascita o dall’arrivo del bambino in famiglia, per via telematica in uno dei seguenti modi:
- personalmente, se hai già il PIN dispositivo o lo SPID, dalla sezione dedicata sul sito ufficiale dell’INPS;
- rivolgendoti ad un CAF;
- telefonando a uno dei numeri del contact center dell’INPS (numero gratuito da rete fissa 803.164, a pagamento da cellulare 06 164.164.)
È importante ricordare che se fai la richiesta oltre i 90 giorni, il beneficio parte dal mese di presentazione della domanda e finisce comunque al compimento di un anno di età del bambino (o un anno dall’ingresso in famiglia del minore per adozione o affidamento preadottivo).
Lascia un commento