Aspettativa non retribuita – L’aspettativa dal lavoro è il diritto del dipendente di assentarsi, anche per lunghi periodi: in alcune ipotesi è possibile domandare un congedo straordinario retribuito, mentre, nella maggior parte dei casi, è possibile richiedere un’aspettativa non retribuita.
Bisogna sempre ricordarsi, però, che il periodo di aspettativa può essere domandato non a propria discrezione, ma per situazioni di una certa gravità, qualora si tratti di astensione dal lavoro determinata da motivi familiari. Nel caso in cui invece l’aspettativa non sia richiesta per motivi di famiglia, la motivazione dell’assenza deve rientrare nelle casistiche previste dalla legge o dai contratti collettivi (ad esempio, aspettativa per formazione, per cariche pubbliche elettive, per volontariato…).
Vediamo ora le principali ipotesi di aspettativa per motivi familiari, per capire come comportarsi e identificare le proprie ore lavorative retribuite o non retribuite.
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Il Congedo straordinario retribuito
Quando il dipendente deve assistere un familiare convivente (anche se in alcune ipotesi basta il requisito della familiarità, e non è necessaria la convivenza) in possesso di handicap grave secondo la Legge 104, ha il diritto di assentarsi, anche frazionatamente, per un massimo di 2 anni nella vita lavorativa.
Perché la domanda di congedo retribuito possa essere accolta, il lavoratore dovrà:
- Inviare all’Inps, per conto del familiare, domanda di riconoscimento dell’handicap in situazione di gravità;
- Se entro 90 giorni non viene rilasciato il verbale di accertamento della condizione di handicap, si potrà richiedere a un medico Asl, specialista nella patologia, una certificazione provvisoria che attesti la situazione di gravità.
Ottenuta l’attestazione dei requisiti sanitari, il lavoratore potrà inviare domanda all’Inps di congedo straordinario tramite:
- Portale web dell’Istituto, alla sezione Servizi per il cittadino, Invio OnLine di Domande di Prestazioni a Sostegno del Reddito, se in possesso di Pin;
- Contact Center, chiamando il numero 803.164;
- mediante qualsiasi patronato.
Al datore di lavoro o all’amministrazione competente non deve essere inviata un’altra domanda, ma un’autodichiarazione.
Il pagamento della retribuzione, durante il congedo, è anticipato dal datore di lavoro, che effettuerà il conguaglio mensilmente con i contributi dovuti all’Inps.
Bisogna, ad ogni modo, ricordare che il diritto al congedo retribuito segue un preciso ordine, tra i familiari del portatore di handicap: l’aspettativa, peraltro, non può essere richiesta da più familiari in contemporanea.
L’aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari
L’Aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari spetta al verificarsi di una delle seguenti situazioni:
- problematiche personali conseguenti al decesso di un familiare;
- cura o assistenza di un componente della famiglia, le cui esigenze siano difficili da conciliare con l’impiego;
- grave disagio del lavoratore, esclusa la malattia (ad esempio, depressione).
La domanda per l’aspettativa deve essere presentata al datore di lavoro o all’amministrazione competente: la forma dell’istanza è libera, ma è fondamentale indicare, oltre alle date d’inizio e termine dell’assenza, i motivi determinanti la richiesta di astensione dal lavoro.
L’azienda o l’amministrazione possono rifiutare l’istanza, ma il rifiuto deve essere motivato; inoltre, su richiesta del dipendente, il datore di lavoro è tenuto a riesaminare la domanda.
L’aspettativa per ricongiungimento al coniuge
Questo tipo di aspettativa può essere richiesto solo dai dipendenti pubblici, per ricongiungersi al proprio coniuge che lavora all’estero, qualora il lavoratore non possa essere trasferito all’estero dalla propria amministrazione. Anche in questo caso, si tratta di un’assenza non retribuita.
Maria dice
buongiorno avrei una domanda da fare:
ho una badante per mia mamma da circa quattro anni, e due volte all’anno ( natale e periodo estivo) va a casa,
non riuscendo a maturare tanti giorni di ferie, mi chiede permessi non retribuiti, e sta via anche 6/8 settimane ogni volta.
la mia domanda é: nell’arco dell’anno lavorativo, quanti giorni di permesso non retribuito le spettano? posso rifiutarmi di darle cosi tanti giorni? tutti questi permessi mettono sottosopra non solo la mamma ma anche me che devo gestirmi tra lavoro e mamma. grazie per una vostra eventuale risposta