Bando per l’ammissione all’asilo nido pubblico: se si è esclusi, ma cambia la situazione familiare si può rifare la domanda?
Hai fatto domanda per iscrivere tuo figlio in un asilo nido pubblico, ma non sei riuscita ad entrare in graduatoria? Forse non sai che, se la tua situazione familiare o economica cambia, puoi, in certi casi, rifare la domanda ed essere ammessa.
Non tutti i comuni, purtroppo, offrono questa possibilità: i posti disponibili, quasi dovunque, sono limitati e, spesso, l’unica soluzione è iscrivere il bambino a un asilo nido provato, con spese non indifferenti.
Ma quali sono i casi in cui si può essere riammessi alle graduatorie pubbliche e che cosa si deve fare per ripresentare la domanda? Vediamolo insieme.
Graduatoria Asilo nido: se varia la situazione familiare
Se sei stata esclusa dalla graduatoria comunale degli asili nido pubblici, ma, successivamente, si verifica una variazione della tua situazione familiare (nascita di un altro figlio, decesso di uno dei genitori…), tale da determinare il diritto all’inclusione nella graduatoria, puoi inviare una nuova domanda o chiedere la revisione di quella già presentata.
Questa possibilità dipende da quanto è stato stabilito nel bando relativo all’iscrizione negli asili nido pubblicato dal tuo Comune. Se nel bando c’è scritto che: ”non è possibile modificare i dati della domanda definitiva inoltrata” oppure che “tutti i requisiti dichiarati devono essere posseduti alla data di scadenza del bando”, significa che non puoi chiedere di modificare la domanda.
Altri comuni, invece, come quello di Parma, permettono di inviare un modulo di revisione per comunicare le variazioni della situazione familiare o lavorativa: devi però stare attenta, perché anche questi moduli hanno un termine di scadenza, oltre il quale non puoi più fare nulla.
Ad ogni modo, anche se non puoi più integrare la domanda e la graduatoria è stata approvata definitivamente, puoi rientrarvi, senza presentare alcuna nuova domanda, se si liberano dei posti e la tua posizione è in cima agli esclusi.
Negli altri casi, l’unica soluzione è ripresentare la domanda all’uscita del successivo bando comunale per l’iscrizione all’asilo nido.
Graduatoria Asilo nido: se varia la situazione lavorativa e economica
Se varia la tua situazione economica e lavorativa, valgono le stesse considerazioni fatte per le variazioni della situazione familiare: dunque, a seconda di quello che prevede il Comune, puoi presentare un’integrazione o, nel peggiore dei casi, una nuova domanda, per il bando successivo.
Per certificare la variazione della tua situazione economica familiare, devi presentare una nuova dichiarazione Isee (si tratta della dichiarazione con cui si determina l’indicatore che “misura la ricchezza” della famiglia, indispensabile per ottenere prestazioni, contributi e agevolazioni), che sostituisca quella in corso di validità.
La dichiarazione da presentare si chiama Isee corrente.
Il modello Isee corrente può essere utilizzato nelle seguenti situazioni, solo se esiste già, per la tua famiglia, un Isee in corso di validità:
- se uno dei componenti della tua famiglia perde il lavoro o chiude l’attività;
- se uno dei componenti della tua famiglia viene sospeso dal lavoro o gli viene ridotto l’orario;
- riduzione dell’orario dell’attività lavorativa dipendente a tempo indeterminato, per uno dei componenti del nucleo, avvenuta anche negli ultimi 2 mesi.
In queste situazioni, l’indicatore della situazione economica corrente deve aver subito uno scostamento pari almeno al 25% rispetto all’Isee calcolato in via ordinaria.
La presentazione dell’Isee corrente è utile anche nel caso in cui il bambino sia stato accettato all’asilo, per ottenere una riduzione delle tariffa: le tempistiche per la variazione tariffaria sono stabilite dal singolo Comune.
Graduatoria Asilo nido: iscrizione al nido privato
Se decidi di iscrivere il bambino al nido privato, sappi che ti spettano delle agevolazioni:
- la detrazione Irpef della retta, pari al 19% del costo, sino a un tetto massimo di 632 euro;
- il pagamento diretto della retta da parte dell’Inps, per un massimo di 6 mesi, se sei una lavoratrice e non fruisci del congedo parentale;
- il nuovo buono nido, che sarà operativo dal 2017.
Lascia un commento