Dopo aver smentito le false credenze relative ai miracoli dell’aceto per le pulizie di casa, possiamo analizzare anche quali benefici reali abbia l’aceto se lo utilizziamo in lavatrice.
La lavatrice è senza dubbio uno degli elettrodomestici più costosi che abbiamo in casa, oggi sarebbe impensabile farne a meno.
Dato il suo costante utilizzo è molto evidente che il rischio che si rovini troppo presto è reale e molto comune: al fine di contrastare il calcare che si forma al suo interno, le muffe o i cattivi odori e mantenere, di conseguenza, il corretto funzionamento ci deve essere, da parte nostra, un’accurata manutenzione e pulizia del dispositivo.
Uno dei metodi naturali più consigliati nel web per far durare più a lungo la lavatrice (senza l’uso di prodotti industriali) consiste nell’utilizzo dell’aceto. Esso svolgerebbe diversi compiti: in primo luogo, pulirebbe e disinfetterebbe la lavatrice ed eliminerebbe i cattivi odori, quindi sarebbe un ottimo alleato contro le macchie e, infine, avrebbe un grande potere ammorbidente.
Tutto ciò è vero? Scopriamolo insieme.
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Aceto in lavatrice per disinfettare?
L’aceto non disinfetta. Certo, se ce lo gettiamo su una ferita aperta brucia forte esattamente come farebbe l’alcool ma questo non lo rende un prodotto disinfettante. È un acido, nient’altro.
Se vogliamo realizzare una soluzione disinfettante per igienizzare la lavatrice dobbiamo usare :
- 470g di acqua demineralizzata
- 20g di acido citrico anidro in polvere
- 1530g di acqua ossigenata al 10% (si può comprare in ferramenta oppure in siti specializzati online).
Sciogliamo l’acido citrico in acqua e poi aggiungiamo l’acqua ossigenata. Conserviamo il liquido in un flacone scuro, al riparo dalla luce e al fresco. Per igienizzare la lavatrice basterà avviare un programma di lavaggio a 60 gradi, a vuoto, con due bicchieri di soluzione disinfettante nel cestello.
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Aceto in lavatrice per fissare i colori?
Quando compriamo capi nuovi, o ne possediamo già che tendono a sbiadire, possiamo fissare il colore in modo che il capo non scolorisca utilizzando un acido.
Al posto dell’aceto però, procediamo con l’acido citrico – già linkato sopra – nel modo che segue:
- selezioniamo i capi per colore (rossi con rossi, blu con blu, gialli con gialli e così via)
- diluiamo 30g di acido citrico in un litro di acqua che verseremo direttamente nel cestello sopra i capi
- avviamo l’ammollo della lavatrice per almeno un’ora
- procediamo ad un risciacquo a freddo
In questo modo potremo prevenire la perdita di colore dei capi migliorandone l’aspetto nel tempo.
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Aceto al posto dell’ammorbidente?
Ne abbiamo già parlato nell’articolo linkato a inizio post: l’aceto non ammorbidisce le fibre dei tessuti, nessun acido lo fa.
Nessun acido può ammorbidire i tessuti perché scientificamente non ne ha il potere.
L’effetto degli acidi sul bucato è quello di neutralizzare l’alcalinità del detersivo riportando il ph dei tessuti alla neutralità, quindi più vicino a quello della nostra pelle. Nient’altro.
Il potere di ammorbidire le fibre e disciplinarle, invece, è tipico dei tensioattivi cationici contenuti negli ammorbidenti commerciali.
Quindi: utilizziamo l’acido citrico (non l’aceto) per neutralizzare il ph del bucato ma con la consapevolezza che non verrà ammorbidito come con l’uso degli ammorbidenti commerciali.
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Aceto per eliminare il calcare?
Meglio non utilizzarlo, non perché non ne abbia il potere (ce l’ha) ma perché – come abbiamo detto più volte – non è ecologico.
Usiamo invece l’acido citrico per realizzare una soluzione al 20%, con:
- 1000g di acqua demineralizzata
- 200g di acido citrico
Versiamo nella vaschetta del detersivo e impostiamo un lavaggio a vuoto a 60 gradi. Poi facciamo partire un lavaggio di normale bucato per eliminare le ultime tracce acide dal cestello.
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Conclusioni
Adesso è chiaro perché non bisognerebbe mai usare l’aceto in lavatrice? Voi lo avete già sostituito o pensate di farlo? Cosa usate al suo posto? Ditecelo nei commenti!
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