Il modello 730 precompilato è la dichiarazione dei redditi dedicata a lavoratori dipendenti e pensionati che, a differenza del modello 730 ordinario, contiene già una serie di informazioni in possesso del Fisco.
730 precompilato: che cos’è
Dunque il 730 precompilato contiene una serie di informazioni già inserite dall’Amministrazione Finanziaria (ad esempio reddito, detrazioni, deduzioni, conti correnti, ecc.) sulla base dei dati che l’Agenzia delle Entrate ottiene da:
- Certificazione Unica (inviata dai sostituti d’imposta);
- dichiarazione dei redditi dell’anno precedente;
- Anagrafe tributaria.
Quindi si tratta di una semplificazione per lavoratori dipendenti e pensionati, che, se non hanno correzioni da apportare, possono evitare di recarsi ai CAF o dai propri consulenti per la redazione della dichiarazione fiscale. In alternativa, è comunque possibile rivolgersi ad un intermediario (CAF o consulente) oppure presentare la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta (se questi presta anche assistenza fiscale).
Come funziona la dichiarazione precompilata?
Il meccanismo della dichiarazione precompilata funziona in questo modo:
- per chi decide di presentare direttamente online la dichiarazione dei redditi o tramite il sostituto d’imposta ed accetta il 730 precompilato senza apportare modifiche (o se le variazioni non incidono sul calcolo dell’imposta o del reddito complessivo), l’Agenzia non effettuerà ulteriori controlli documentali relativi agli oneri detraibili e deducibili;
- per chi apporta delle modifiche al 730 precompilato e per chi, a prescindere dalle eventuali modifiche, decide di avvalersi della consulenza di un professionista abilitato o di un CAF, l’Agenzia delle Entrate effettuerà i consueti controlli formali.
Per presentare la dichiarazione dei redditi 2021, i contribuenti troveranno, in un’apposita sezione del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 30 aprile 2021, il modello 730 precompilato e le relative istruzioni. Il modello 730/2021, precompilato o ordinario, va presentato entro il 30 settembre 2021.
Come accedere al 730 precompilato?
Per poter confermare o modificare autonomamente e poi inviare il modello, il contribuente dovrà accedere alla sezione dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate utilizzando:
- PIN INPS dispositivo;
- credenziali SPID;
- CIE (Carta di identità elettronica);
- Carta Nazionale dei Servizi;
- ulteriori credenziali stabilite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate e indicate sul sito dell’Agenzia delle entrate.
In alternativa, il contribuente può accedere alla dichiarazione precompilata anche tramite:
- il proprio sostituto d’imposta (abilitato a prestare assistenza fiscale come il datore di lavoro o l’INPS);
- un CAF;
- un professionista abilitato.
In questi casi è però necessaria un’apposita delega del contribuente per l’accesso di questi soggetti al 730 precompilato.
Come si presenta autonomamente il 730 precompilato?
Nella sezione del sito internet dell’Agenzia delle Entrate dedicata al 730 precompilato è possibile visualizzare:
- il modello 730 precompilato;
- un prospetto con l’indicazione sintetica dei redditi e delle spese presenti nel 730 precompilato e delle principali fonti utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione;
- l’esito della liquidazione, cioè il rimborso che sarà erogato dal sostituto d’imposta o le somme che saranno trattenute in busta paga;
- il modello 730-3, cioè un prospetto riepilogativo che riporta il risultato della liquidazione (calcolo di IRPEF, addizionali e altre imposte che saranno trattenute o rimborsate dal sostituto di imposta).
Il contribuente che ha deciso di presentare autonomamente la dichiarazione dei redditi dovrà verificare la completezza e la correttezza dei dati già presenti nel modello precompilato ed indicare:
- il sostituto di imposta;
- la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’IRPEF. Questa scheda va compilata con i propri dati anche nel caso in cui si decida di non effettuare alcuna scelta.
A questo punto le possibilità per il contribuente sono due:
- accettare il 730 precompilato senza modifiche (nel caso non ci siano errori né integrazioni da effettuare) ed inviarlo direttamente tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate;
- modificare i dati errati e/o integrare i dati mancanti (ad esempio aggiungere le spese per attività sportive dei figli che non risultano nel modello precompilato); in questo caso il contribuente visualizzerà un nuovo modello 730 precompilato e un nuovo prospetto riepilogativo aggiornato con i dati modificati o inseriti, che dovrà essere accettato e inoltrato all’Agenzia delle Entrate.
Al termine della procedura, il contribuente visualizzerà, nella stessa sezione del sito, la ricevuta di avvenuta presentazione della dichiarazione dei redditi.
Come si presenta il 730 precompilato tramite intermediario?
Se il contribuente si rivolge ad un intermediario, che sia un CAF, un professionista abilitato o il proprio sostituto d’imposta, dovrà fornirgli la dichiarazione sulla scelta di destinazione dell’8, 5 o 2 per mille dell’IRPEF, in busta chiusa, utilizzando il modello 730-1 (oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato).
Qualora il contribuente decida di avvalersi della consulenza di un professionista abilitato o di un CAF dovrà fornire, oltre a quanto già detto, tutte le copie della documentazione necessaria per la verifica dei dati riportati nel 730 precompilato, cioè tutti quei documenti (ad esempio fatture, scontrini, ricevute, versamenti d’imposta con modello F24, ecc.) che dimostrino il diritto alle deduzioni e detrazioni richieste nella dichiarazione. Questo perché l’intermediario deve apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni fornite e quindi ha l’obbligo di verificare che i dati riportati in dichiarazione siano conformi ai documenti esibiti dal contribuente.
In ogni caso, l’intermediario scelto deve consegnare al contribuente una copia della dichiarazione e il prospetto di liquidazione (cioè il modello 730-3 con l’indicazione dell’eventuale rimborso o delle somme che verranno trattenute) prima di inviarla all’Agenzia delle Entrate.
Il contribuente invece, deve conservare i documenti originali per 5 anni, termine per eventuali verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Attenzione però: se si accetta il 730 tal quale come viene visualizzato, dunque senza modificarne i dati o integrarli, il Fisco non potrà fare alcuna verifica su quella dichiarazione.
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